Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  novembre 05 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - RITRATTI DI OBAMA E DI ROMNEY


CORRIERE.IT
Gli Stati Uniti si preparano al grande martedì delle elezioni presidenziali con la sfida tra Barack e Obama e Mitt Romney quanto mai aperta. Dopo settimane di una campagna lunga, costosa e aspra, i sondaggi continuano a parlare di un sostanziale testa a testa nel voto generale, per il presidente degli Stati Uniti, la Camera dei Rappresentanti, un terzo del Senato e 11 governatori. Il presidente, però, sarebbe in vantaggio in 8 o 9 Stati-chiave, quelli che alla fine decideranno il vincitore. Nelle ultime ore, inoltre, Barack Obama ha allungato sul fronte del numero dei grandi elettori, quello che conta per la vittoria finale. In base alla media di tutti i sondaggi elaborata dal sito specializzato RealClearPolitics.com (RCP), il presidente americano a ventiquattrore dal voto ne avrebbe in tasca 303, 68 in più del candidato repubblicano Mitt Romney
TRE MILIARDI DI DOLLARI - Nelle ultime 48 ore di una maratona che ha «bruciato» 3 miliardi di dollari, i due candidati e i rispettivi compagni di ticket hanno partecipato a 14 eventi in 8 Stati: una maratona in cui a un certo punto i due fronti si sono quasi sfiorati, quando l’Air Force Two del vicepresidente, Joe Biden, che si preparava a decollare dall’aeroporto di Cleveland, ha intravisto l’aereo di Romney sulla pista.
ULTIMI COMIZI - L’ultimo giorno del presidente in carica lo ha visto impegnato in comizi in tre Stati in bilico. Conclusione a Des Moines, in Iowa, dove ci sarà, oltre a Springsteen, anche la first lady Michelle. Poi il presidente volerà nella sua Chicago, da dove seguirà l’Election Day. Ancora più frenetico sarà l’ultimo giorno di Romney: Florida, Virginia, l’inevitabile Ohio e, per il comizio di chiusura, Manchester, in New Hampshire, il piccolo Stato del New England dove lanciò un anno fa la sua candidatura. Alla fine, i Romney si recheranno nella loro casa alle porte di Boston, dove trascorreranno l’election day.
«EARLY VOTE» - Il ricorso senza precedenti all’early vote - sarà il 40% degli elettori a sceglierlo - dovrebbe rendere più facile ed agevole l’election day. Ma si prevedono problemi soprattutto a causa delle nuove leggi entrate in vigore che richiedono che gli elettori mostrino, contrariamente a quanto avveniva in passato, documenti di identità con foto. Giudici federali hanno bloccato l’applicazione di questa legge in quattro stati: Pennsylvania, Mississippi, Texas e Wisconsin: le norme sono state denunciate come un tentativo di rendere più difficile il voto alle minoranze: secondo uno studio, 21 milioni di elettori afroamericani, vale a dire l’11%, non hanno documenti di identità con fotografie - anziani e ceti più poveri.
MARATONA ELETTORALE - Gli Stati Uniti sono divisi da ben 6 fasce di fusi orari diversi. I primi seggi elettorali apriranno alle 6 di mattina di martedì 6 (le 12 in Italia) in Virginia e in New Hampshire e negli altri Stati della costa orientale; sulla West Coast, i seggi in California apriranno alle 16 ora italiana.
CHIUSURA SEGGI - I primi a chiudere saranno i seggi di Georgia, South Carolina, Vermont e Virginia, che si fermeranno alle 19 di New York (l’una di notte in Italia). La prima chiusura significativa si avra poco più tardi, in Virginia (uno dei Stati-chiave, il cui verdetto darà una prima indicazione sull’esito della «corsa»). Alle 19,30 locali (l’1,30 della notte italiana) chiuderanno i seggi in North Carolina e anche in quello che potrebbe essere lo Stato decisivo, l’Ohio.Un altro momento clou sarà poco più tardi, alle due di notte in Italia: alle 20 ora locale chiudono infatti i seggi in Florida e nella gran parte degli Stati sulla East Coast. Alle 21 (le tre di notte italiane), sarà il turno di New York e soprattutto di Wisconsin, Arizona, Colorado e New Mexico, quattro stati che daranno un responso fondamentale. I seggi di Iowa e Nevada, gli ultimi swing states, chiuderanno invece alle 22 (le quattro della mattina in Italia). I seggi della costa ovest - California, Idaho, Oregon e Washington - chiuderanno alle 23 (le cinque italiane) insieme a quelli delle Hawaii, mentre all’una di notte (le sette della mattina italiana), chiuderanno gli ultimi seggi dell’Alaska.
RISULTATI - Tutti i grandi network (ABC, CBS, NBC) più le reti via cavo (Cnn e Fox) faranno exit poll su circa 25mila elettori, soprattutto negli Stati-chiave: tali dati, insieme ai sondaggi telefonici, saranno usati per formulare le previsioni Stato per Stato, rese pubbliche a seggi chiusi. Alcuni Stati pubblicheranno inoltre i risultati parziali.
Redazione online