Francesco Billi, varie, 5 novembre 2012
MINICAR, PER VOCE ARANCIO
Microcar, minicar, macchinetta, vetturetta. Si tratta di quadricicli a motore che, non essendo omologati come autovetture, hanno la possibilità di essere assimilati ai motorini. Si guidano con il patentino che può essere preso già a 14 anni. C’è la tendenza a credere che sia soprattutto un fenomeno giovanile (metropolitano, cool). In realtà il 54% degli utilizzatori ha oltre 45 anni, il 24% sono pensionati, il 19% sono studenti dei quali solo il 15% non ha ancora festeggiato il 17° compleanno.
Dai 9 ai 16 mila euro. Fenomeno prevalentemente europeo, nato nel dopoguerra in Francia (il paese dove tuttora sono più diffuse), sviluppatosi in Germania negli anni ’60 e più recentemente in Spagna e Italia, dove ne circolano quasi 100mila e se ne immatricolano 8 mila l’anno. Il prezzo varia dai 9 ai 16 mila euro, a seconda dei modelli e degli optional (i più sofisticati sono dotati di hi-fi, condizionatore, sedili in pelle e tetto apribile). I posti sono due, ma solo chi è maggiorenne può trasportare un passeggero.
Tutto in 350 chilogrammi. Il settore è diviso in due categorie, «quadricicli leggeri» e «quadricicli pesanti». I primi, i più diffusi, devono avere una potenza inferiore ai 4kW per i motori diesel o elettrici, o una cilindrata inferiore ai 50 cc per i propulsori ad «accensione comandata» (benzina o miscela). La velocità non può superare i 45 km/h, la massa a vuoto deve essere inferiore a 350 kg. Per guidarli basta aver compiuto 14 anni, avere il «certificato di idoneità alla guida» (patentino) e il certificato medico. I pesanti, invece, possono avere una potenza fino a 15 kW, possono raggiungere i 90 km/h e un peso fino a 400 kg. Per mettersi al volante di questi serve, oltre al certificato medico, la patente A1.
In ztl aspettando il crash test. Per essere omologate devono rispettare le normative europee su pneumatici, cinture di sicurezza, freni a disco, dispositivi di illuminazione e vetri. Devono rispettare i limiti di emissioni inquinanti e di quelle sonore. Non è invece obbligatorio il crash test. I modelli diesel fanno almeno 30 km con un litro di gasolio. In Italia possono percorrere le corsie preferenziali o transitare nelle ztl (zone a traffico limitato) al pari di moto e motorini. A Milano possono entrare nell’Area C senza pagare il ticket.
Casco. Il ministro Lunardi battagliò a lungo per rendere obbligatorio il casco anche per le minicar.
Status symbol. Aixam, Canalini, Chatenet, Jdm, Ligier, Microcar e Lombardini – l’azienda leader nella produzione di motori dedicati – sono le aziende associate del Gruppo Quadricicli di Confindustria Ancma e rappresentano più del 90% del mercato delle minicar. Le più rifinite e stilose sono diventate veri e propri status symbol, come ad esempio la Chatenet Speedino.
Vantaggi. Rispetto al motorino, proteggono bene dalle intemperie consentendo un maggior comfort soprattutto nei mesi invernali e nelle località fredde e piovose. Permettono grandi possibilità di personalizzazione (rivestire interni, cambiare i colori di cambio o volante, applicazioni di adesivi sulla carrozzeria). Affrontano con meno rischi le buche delle città. Evitano il pericolo caduta e offrono maggiore sicurezza dei motorini in caso di piccoli contatti.
Svantaggi. Le strutture sono fragili. Dovendo pesare meno di 350 kg non si possono inserire barre di rinforzo, telai rigidi e abitacoli indeformabili. Inoltre non dispongono dei sistemi elettronici che gestiscono la dinamica di marcia (abs) e, soprattutto, degli airbag. Per cui devono essere guidate con il massimo della prudenza.
Sicure nonostante il mercato. Stefano Lusetti, vice presidente dell’Associazione Costruttori Microcar in un’intervista a Repubblica.it: «Un nostro associato, per primo, ha montato l’airbag sulle sue microcar. È stato un disastro, per poco non falliva: nessuno è stato disposto a pagare il naturale aumento di listino e, alla fine, questo costruttore ha dovuto regalare questo accessorio. Ovvio che noi andiamo avanti lo stesso per rendere più sicure le microcar, ma lo sforzo è enorme perché se ci fosse una reale richiesta di mercato tutto sarebbe più facile. Invece le vendite si spostano solo in base al fatto che un modello è più o meno cool. Tuttavia, in tema di sicurezza, è fuorviante parlare del pericolo microcar: ogni anno in Italia muoiono 10 persone sulle microcar, meno delle vittime quotidiane delle nostre strade».
Incidenti in aumento, mortalità in calo. In Italia, rispetto al 2008, la mortalità dei quadricicli è calata del 44%: «Se è vero che si assiste ad un aumento del numero degli incidenti (+7,9%) e dei feriti (+9,3%) – spiegano all’Ancma – il dato più rilevante appare il dimezzamento delle vittime (-44%). Si tratta di un trend virtuoso, soprattutto se confrontato all’andamento della mortalità generale, che nel 2011 ha fatto registrare un valore di -10,3% rispetto all’anno precedente» (dati 2011).
Birilli e slalom. Ad aprile 2011 sono entrate in vigore le nuove regole per ottenere il patentino che consente di guidare motorini e minicar: novità l’obbligo di superare una prova pratica. Una volta superata la prova teorica viene rilasciato una sorta di foglio rosa, valido 6 mesi. La prova pratica si può sostenere dopo almeno un mese dalla teoria e per un massimo di due volte in sei mesi. Si va in aree poco frequentate della città dove gli aspiranti conducenti si cimentano in uno slalom nel percorso «otto» con 12 coni. Si passa poi in un corridoio stretto con coni disposti a circa 50 centimetri. Prove finali: parcheggio, retromarcia, frenate. Tutti, inoltre, affrontano una prova-traffico. «Le bocciature, rispetto al passato, sono cresciute di circa il 15%» spiegano dalle autoscuole. E sono cresciuti anche i costi, passati da 120 euro ad almeno 210-230 euro.