Luisa Grion, la Repubblica 05/11/2012, 5 novembre 2012
BUROCRAZIA E MANCATE RICARICHE COSÌ FALLÌ LA CREATURA DI TREMONTI
Ritorna. Anzi a dire il vero non se n’è mai andata. Ma il suo funzionamento è talmente scadente che nessuno si accorge della sua presenza. Il governo Monti pensa ad una riedizione della social card, la tessera voluta e distribuita dall’allora ministro Tremonti nell’autunno del 2008. Un rettangolo di carta plastificata color “azzurro Forza Italia”, circuito Mastercard, attraversata da una striscia tricolore che doveva far sentire i molto poveri un po’ meno poveri grazie ad una ricarica bimestrale di 80 euro (a carico dello Stato) da spendere al supermercato, in farmacia o per il pagamento delle bollette. I soldi erano pochi già allora, quando la crisi c’era ma ancora non si vedeva, eppure l’intento era nobile. Peccato che - come a volte accade - alle intenzioni non siano poi corrisposti i risultati.
Che le cose non si mettessero bene, lo si era sospettato fin dall’inizio, alla presentazione della card in una conferenza stampa convocata da Tremonti e Sacconi a Palazzi Chigi: i due ministri avevano girato e rigirato fra le dita la tessera una decina di volte prima di permettere alle telecamere d’inquadrarla nel verso giusto, non a testa in giù o a rovescio. Ma allora la recessione sembrava un pericolo lontano e la povertà un fenomeno residuale del quale vergognarsi un po’ (la carta
è anonima). La social card, come la “Robin tax” (altra invenzione di Tremonti che «toglieva ai ricchi per dare ai poveri») rappresentavano il volto umano del governo Berlusconi, che metteva sul piatto 450 milioni (200 coperti dall’Eni, 50 dall’Enel) da destinare ad una platea che - secondo le stime - doveva superare il milione d’italiani. Passarono pochi mesi e la tessera cominciò ad affogare nel mare delle polemiche. Difficile ottenerla, visti i requisiti ristretti (ultra 65 enni, o famiglie con figli fino a tre anni con un reddito Isee non superiore ai 6 mila euro - 8 mila per gli ultra 70 enni - una sola casa e una sola auto).
A gennaio 2009 si registravano 580 mila richieste, una su quattro non accolta. Ancor più difficile utilizzarla, visto che oltre 100 mila poveri che avevano ottenuto la tesserina avevano scoperto, davanti alle casse dei supermercati, di avere fra le mani una patacca: l’Inps ne aveva caricate solo 330 mila, le altre erano solo pezzi di plastica vuoti che allo Stato erano comunque costati 50 centesimi l’uno. Tremonti fu costretto ad ammettere che «serviva un rodaggio». Da quel rodaggio la card, in realtà, non è mai uscita. Gli ultimi dati ufficiali (2011) dicono che l’hanno utilizzata 535 mila persone per poco più di 200 milioni. Ora Monti rispolvera l’idea che - in realtà- tutto è fuorché nuova: la social card ha 73 anni, la inventarono in America nel 1939.