Alberto Flores D’arcais, la Repubblica 04/11/2012, 4 novembre 2012
QUEI CANDIDATI FANTASMA SENZA SPERANZE
[Ecco i quattro avversari minori di Obama e Romney. Ma per loro la Casa Bianca è un miraggio] –
NEW YORK
— Un ex governatore, una ecologista, un ex sindaco e un transfuga dei due maggiori partiti. Nella Corsa alla Casa Bianca ci sono anche loro, anche se la loro presenza passa praticamente inosservata. Sono gli “altri candidati”, quelli che hanno il proprio nome stampato sulle schede (ma non dappertutto, ogni Stato ha le sue regole elettorali) accanto a quelli di Obama e di Romney. Sono i candidati dello “zero, virgola”, nessuna speranza se non quella di farsi notare per qualche voto locale in più del previsto. Sono lontani i tempi in cui il “terzo incomodo” Ross Perot — il miliardario indipendente — con venti milioni di voti (18,9 per cento) fece perdere le lezioni a George Bush padre, spalancando la Casa Bianca a Bill Clinton. E oggi non esiste neanche un Ralph Nader, il difensore dei consumatori e leader verde che con quasi tre milioni di voti contribuì alla sconfitta di Al Gore nelle elezioni maledette (per i democratici) del 2000. Oggi chi non se la sente di votare Obama e Romney o di starsene a casa ha quattro scelte: Gary Johnson (partito libertario), Jill Stein (verdi), Virgil Goode (partito della costituzione) e Rocky Anderson (partito della giustizia).
Il più conosciuto è Gary Johnson, non fosse altro perché per dieci anni è stato il governatore (repubblicano) del New Mexico. Il suo programma: drastico taglio alle tasse, riduzione della spesa pubblica, lotta al “Big Government” e depenalizzazione della marijuana.
Jill Stein, la candidata dei verdi, ha dalla sua parte il più noto sponsor della sinistra ultraliberal, Noam Chomsky. Per lei un programma in pochi punti che cerca consensi tra i giovani delusi da Obama: forte riduzione delle spese militari, aumento delle tasse per i ricchi, difesa dell’ambiente ed energie rinnovabili.
Virgil Goode, deputato al Congresso dal 1997 al 2008 — prima nelle file democratiche, poi in quelle repubblicane — guida il Constitution Party. Goode è un paladino della lotta all’immigrazione e raccoglie qualche consenso nei gruppi della destra cristiana.
Infine Rocky Anderson. Sindaco dal 2000 al 2008 di Salt Lake City, mormone come Romney per educazione e crescita, ha lasciato la Church of Jesus Christ of Latter-day Saints da adulto, diventando un feroce critico della religione creata da Joseph Smith. Ha fondato il partito della giustizia e nel suo programma promette di aumentare le tasse ai ricchi e tassare le transazioni finanziarie.