Enrico Franceschini, la Repubblica 04/11/2012, 4 novembre 2012
SUA MAESTÀ CHIAMA GLI 007 CONTRO IL FUNGO DIVORA-ALBERI
Quando a Downing street viene convocato il Cobra, si sa che c’è di mezzo un’emergenza nazionale. “Cobra” è l’acronimo dell’organismo top secret di cui fanno parte il primo ministro, i capi delle forze armate e dei servizi segreti, e altre alte cariche dello Stato.
In genere si riunisce per discutere di guerre, terrorismo o comunque gravi minacce alla sicurezza del Regno Unito. Ma questa settimana il segretissimo comitato si è riunito per parlare di alberi. I suoi membri non si sono improvvisamente convertiti all’ecologismo. All’ordine del giorno dell’incontro, trapelato soltanto ieri, c’era effettivamente una crisi molto seria: la possibilità che un agente maligno e misterioso faccia strage delle foreste della Gran Bretagna.
Il killer in questione si chiama, con il suo nome scientifico in latino, Chalara fraxinea. Più comunemente è noto come il “fungo del frassino”: un’escrescenza che si è manifestata per la prima volta in Polonia nel 1992 e da allora, trasportata dal vento, dagli animali, dagli esseri umani, si è diffusa come un virus letale attraverso mezza Europa. Ha già distrutto il novanta per cento dei frassini della Danimarca e adesso è sbarcata in Inghilterra, dove secondo gli ultimi accertamenti avanza al ritmo di trenta chilometri l’anno e potrebbe presto raggiungere Londra.
Finora in questo paese ha ucciso soltanto centomila alberi, ma c’è il timore, se non la certezza, che potrà rapidamente distruggerne novanta milioni.
Parassiti e micosi di vario genere sono un problema sempre più frequente per i boschi europei. Dal punteruolo rosso che abbatte le palme in Italia e nel resto del Mediterraneo alla tarnell’ultimo ma dei castagni apparsa in Grecia negli anni ‘70, dal fungo massaria portato in Europa dai soldati americani nella seconda guerra mondiale ai batteri ed insetti che attaccano querce secolari, betulle, olmi e salici piangenti, le malattie degli alberi si sono moltiplicate in anni recenti. Joan Webber, esperto della Forestry Commission britannica, sostiene che il Regno Unito ha sofferto più contagi di questo tipo decennio che in tutto il ventesimo secolo, e la tendenza sembra simile per il resto del continente. Non si sa il perché: c’entrerà il cambiamento climatico? Quel che è peggio, non c’è niente da fare.
La riunione del Cobra, infatti, si è conclusa senza esito. Le iniziative discusse vanno dal mettere sotto quarantena tutte le piante importate dall’Europa a fornire gli alberi di un “passaporto” che registri provenienza e condizioni di salute, ma non esiste un “vaccino” per curare il “fungo del frassino”, né pare possibile fermare l’epidemia spruzzando tonnellate di diserbante dal cielo sulle foreste.
Come estrema misura, il ministro dell’Ambiente Owen Paterson, che ha presieduto la riunione a Downing street, ha proposto di creare “corridoi” disboscati artificialmente per isolare gli alberi malati, ma anche questo sarebbe soltanto un rimedio parziale: gli scienziati avvertono che il fungo può viaggiare anche con il vento, dunque non c’è garanzia che sarebbe bloccato. “Non ci sono molte opzioni, purtrop po”, commenta il professor Ian Boyd, capo degli esperti del ministero dell’ambiente. C’è chi accusa il ministro di essersi mosso tardi, ma non è chiaro se dare l’allarme sei mesi fa o più sarebbe servito a qualcosa. La Gran Bretagna si sente attaccata da un male che viene da oltre la Manica. Sarà anche per questo che gli inglesi non amano l’Europa?