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 2012  novembre 04 Domenica calendario

fare Filippino Anthony Edison Topacio, filippino di 34 anni, ucciso a calci e pugni da tre connazionali a cui non aveva pagato il prezzo di una piccola partita di droga

fare Filippino Anthony Edison Topacio, filippino di 34 anni, ucciso a calci e pugni da tre connazionali a cui non aveva pagato il prezzo di una piccola partita di droga. Morto in ospedale, pestaggio ripreso dalle telecamere. In tasca gli hanno trovato cinque grammi di shaboo, 210 euro, due telefonini. I tre arrestati quasi subito, abiti insanguinati, stato di evidente alterazione psichica. Sabato notte, stazione di Milano. Milano - Ucciso a calci e pugni da tre ragazzi per poche dosi di droga: questa la fine di Edison Anthony Topacio, cittadino filippino di 34 anni, picchiato a morte l’altra notte da tre connazionali all’ingresso della sala Bingo milanese di viale Zara, davanti agli occhi increduli di molti testimoni. Qualcuno ha perfino ripreso col telefono cellulare le fasi finali del pestaggio, immortalando i calci alla testa di uno dei giovani quando ormai Topacio era privo di sensi sul selciato. Gli aggressori, forse sotto l’effetto di stupefacenti, non si sono neppure allontanati dal luogo dell’omicidio: anzi, hanno osservato la loro vittima per qualche minuto, giusto il tempo necessario ai carabinieri della compagnia Duomo di arrivare sul posto. Grazie al racconto dei testimoni e ai filmati delle telecamere di sorveglianza del Bingo non è stato difficile individuarli. Quando i militari li hanno bloccati avevano ancora il sangue del filippino sulle mani, sugli abiti e sulle scarpe. Gli arrestati, che devono rispondere di omicidio volontario, sono Mark Dimapasoc (28 anni, incensurato), Leonil Dela Chica (26) e Rafael Pujanes (24), gli ultimi due con precedenti per rissa e lesioni. Secondo gli investigatori, il pestaggio sarebbe nato negli ambienti dello spaccio di droga, anche se non è ancora chiaro che tipo di rapporto esistesse tra vittima e assassini. È probabile che tra questi fosse nato un alterco in merito alla cessione di una partita di shaboo, metanfetamina molto diffusa nella comunità filippina. I testimoni raccontano che attorno alla mezzanotte i tre giovani si sono avvicinati al 34enne davanti al Bingo (forse avevano già appuntamento con lui) e che in breve ne sarebbe nata una discussione, subito degenerata: «L’hanno colpito con calci e pugni con una violenza inaudita», come hanno commentato i carabinieri intervenuti, anche quando l’uomo era disteso per terra senza possibilità di reagire. Inutile la corsa all’ospedale Fatebenefratelli: Topacio, che lascia una moglie e una bambina piccola, è morto mezz’ora dopo il suo arrivo a causa delle botte ricevute. L’uomo aveva qualche piccolo precedente penale per ricettazione, ma nulla che potesse lasciare presagire una simile fine. Addosso gli hanno trovato due telefonini, 210 euro in contanti e appunto 5 grammi di shaboo, divisi tra un portamonete e un portacompresse che aveva al collo. Una piccola quantità di droga che confermerebbe la pista del regolamento di conti, sebbene non sia stato trovato altro stupefacente nel suo appartamento. Nei prossimi giorni maggiori dettagli sulla sua morte arriveranno dall’autopsia. Intanto gli arrestati non hanno dato spiegazioni sull’accaduto, preferendo restare in silenzio ed evitando di rispondere alle domande dei militari: l’ipotesi è che i tre volessero dare solo una “lezione” al connazionale, ma che poi la situazione sia sfuggita loro di mano.