F. B., l’Espresso 1/11/2012, 1 novembre 2012
DI DONNE CE N’È UNA SOLA
Onnipresente davanti a macchine fotografiche e telecamere, sempre impegnata a distribuire sorrisi e a tendere mani, Liu Yandong, 66 anni, è da cinque anni l’unica donna tra i 25 membri del Politburo, l’organo decisionale cinese, con delega allo sport e alla salute, ed è anche l’unica oggi in lizza per un seggio nel suo comitato esecutivo. Se l’8 novembre riuscirà lì dove nemmeno Wu Yi, la maga delle negoziazioni con partner stranieri, soprannominata la "lady di ferro", era arrivata, non solo diventerà la prima donna cinese a salire i gradini più alti del potere dai tempi del Grande Timoniere, ma il grigio organo esecutivo cinese riscatterà l’immagine della donna cinese che negli ultimi quarant’anni ha perso la statura assunta col maoismo per appiattirsi sulla posizione subordinata che aveva nella Cina imperiale. «L’attuale sistema di valori dipinge la donna come debole», ha spiegato al "Guardian" Xie Lihua, la fondatrice della ong "Le donne della campagna": «Fin dall’asilo a loro è chiesto di essere obbedienti».
Una figlia, Yang Fan, che risiede ad Hong Kong e un marito presidente di un società statale, Liu Yandong fa parte integrante della nobiltà rossa. È infatti la figlia di Liu Rui-long, un ex viceministro dell’agricoltura, vicino di casa del padre di Jiang Zemin a Shanghai e amico di Zeng San, padre di Zeng Qinghong, ex membro del Comitato esecutivo del Politburo, ora in pensione, alleato storico di Jiang Zemin. La signora, tutta perle e tailleurini blu, non è considerata solo la protetta di Jiang e di Zeng ma anche di Hu Jintao, con cui ha lavorato prima durante gli anni dell’università a Qinghua come consigliere politico e poi nella Gioventù comunista dove era vice di Hu.
Oltre alle conoscenze altolocate, i suoi punti di forza sono lo charme populista e una grande attenzione alla comunicazione. È stata lei la prima a mandare un telegramma di congratulazioni alla tennista Li Na quando ha vinto gli Open di Francia a Parigi e a confortare la maestra di scuola Zhang Lili dopo che aveva perso le gambe nello sforzo di salvare alcuni bambini che stavano per essere travolti dalle automobili nel traffico: «Da ora in poi chiamami sorella maggiore e sarò sempre al tuo fianco», le disse a telecamere accese.
F. B.