Gian Antonio Stella, Sette 2/11/2012, 2 novembre 2012
SE TU DAI UNA COSA A ME IO POI DO UNA COSA A TE
Corteo accademico, musica della Orchestra Accademica
«Camerata de’ Bardi», Saluto del Magnifico Rettore
Prof. Angiolino Stella, Laudatio, consegna del diploma, del tocco e della medaglia teresiana, Lectio Doctoralis e infine Uscita del Corteo Accademico accompagnato ancora dall’Orchestra Accademica.
Per consegnare ad Aldo Poli la laurea honoris causa in Economia e gestione delle imprese, l’Università di Pavia (tre sedi a Pavia, Cremona e Mantova, 9 facoltà, 103 corsi di laurea, 24.000 iscritti, 15 collegi universitari) non ha risparmiato squilli di trombe, pifferi e grancasse. Uno sfarzo che non avrebbero sfigurato al sontuoso matrimonio rinascimentale tra Nannina de’ Medici e Bernardo Rucellai, quando gli invitati trovarono le tavole imbandite con dieci vitelle grasse, 260 capponi, 500 papere, 236 anitracci, 1.500 pollastri, 46 pippioni e così via.
Buen Retiro. Il neo-dottore del resto, da quelle parti, è amatissimo. Basti leggere la motivazione della laurea: l’importante contributo «allo sviluppo economico locale e nella promozione di un nuovo modello di management delle fondazioni bancarie, caratterizzato dalla transizione di queste ultime da enti erogatori di risorse nei diversi settori di competenza, sovente a pioggia e senza chiaro disegno di sviluppo locale, ad enti con un ruolo proattivo nel definire obiettivi di sviluppo locale e nel gestire tramite enti strumentali le connesse progettualità chiave». Traduzione per i non addetti ai lavori: come presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia è il principale finanziatore della Fondazione Alma Mater, il «buen retiro» che l’anziano rettore Angiolino Stella si è preparato nel 2007, dicono i maliziosi, per avere una carica di prestigio dopo la scadenza del suo mandato.
Lo conferma, per esempio, la «Relazione illustrativa sull’attività della Fondazione nel corso del 2011» firmata dal rettore in qualità di presidente dell’Alma Mater: «Il fondo di dotazione è rappresentato dal versamento iniziale dei soci fondatori: Università di Pavia per euro 50.000 e Fondazione Banca del Monte per euro 500.000». Di più: la Banca del Monte, via via divenuta Banca Regionale europea e Banca Popolare commercio e industria, è storicamente anche tesoriere dell’Università. Intendiamoci: che Aldo Poli, presidente provinciale dell’Ascom di Pavia, consigliere della Scala di Milano e un mucchio di altre cose e insignito tra l’altro del titolo di Commendatore dell’Ordine Cavalleresco della Legione d’Onore francese e dell’Ordine di San Silvestro Papa concesso dal Papa ai «laici benemeriti della Chiesa» possa meritare tre, quattro o cinque lauree ad honorem, magari anche di più, non siamo in grado di dirlo. Può darsi. Anzi, diamolo addirittura per scontato e non se ne parli più.
Ma, sinceramente, non è sgradevole che una università italiana conceda una laurea honoris causa al socio fondatore, insieme con l’ateneo stesso, della Fondazione Alma Mater Ticinensis nata «al fine di riaffermare il ruolo dell’Ateneo pavese quale propulsore della crescita economica e culturale del territorio e di favorire la sinergia fra università, aziende e istituzioni» e presieduta dallo stesso magnifico rettore? Cos’è, una laurea all’amico mecenate?
Languido Pigmalione. Pare di risentire, nel sottofondo, la canzonetta di un vecchio carosello della Philips in bianco e nero dove c’era un lungo scambio di cortesie e regalucci tra bambini, vecchiette, suonatori di tromboni, uomini-sandwich che svettavano sui trampoli finché alla fine una bella bambolona bionda regalava al suo irresistibile pigmalione dall’occhio languido al volante di una decappottabile un rasoio elettrico: «Se tu dai una cosa a me / io poi do una cosa a te!».