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 2012  novembre 01 Giovedì calendario

Nell’officina di McCarthy, dove si crea cancellando - Cesellare, cesellare, ce­sellare. Forse così avremmo risposto se qualcuno ci avesse chie­sto come lavora Cormac McCar­thy per arrivare al romanzo finito

Nell’officina di McCarthy, dove si crea cancellando - Cesellare, cesellare, ce­sellare. Forse così avremmo risposto se qualcuno ci avesse chie­sto come lavora Cormac McCar­thy per arrivare al romanzo finito. Cancellare, cancellare, cancella­re. Così diciamo ora dopo aver di­vorato il resoconto che Noah Galla­gher Shannon, giornalista della ri­vista americana Slate , ha snoccio­lato online dopo lìimmersione nel­le «Wittliff Collections», Università del Texas. Lì, a metà strada tra Austin e San Antonio, al set­timo piano della Biblioteca Alkek, ci sono 98 scatole. Si tratta di appunti, lettere, mano­scritti e biglietti acquistati nel 2008 per 2 milioni di dollari: 98 scatole in cui il mistero McCarthy, la sua capacità di ottenere il tutto con quasi nulla, viene in parte illu­minato. Contengono inediti, co­me la sceneggiatura Whales and Men e il romanzo The Passenger (che però non sarà disponibile fino alla pubblicazione). Ma soprattut­to conservano i manoscritti multi­pli, e tutte le loro impagabili corre­zioni, di quello che dai fan di Mc-Carthy - e da Harold Bloom, che lo ha definito «una universale trage­dia di sangue, il western definiti­vo » - è considerato il capolavoro as­soluto: Meridiano di sangue . Segui­re il farsi del romanzo corrisponde a una visita guidata nei meccani­smi più nascosti dell’officina di Mc- Carthy, quelli che lui, che ha sem­pre­disprezzato le lusinghe dei me­dia per farlo parlare del suo lavoro, non avrebbe mai rivelato. Il roman­zo esce nel 1985, ma le ricer­che cominciano 11 anni pri­ma, quando McCarthy si muove dal Tennessee orientale a El Paso, Texas. Lungo la strada si insegna lo spagnolo. Lungo la strada impara la topografia che avrebbe inserito nel viaggio degli spostati al seguito del giudice Holden, tra Stati Uniti e Messico, nel 1850. Lungo la strada studia la flora e la fauna. E testa i det­tagli, per capire se si può fare, quel­lo che lui vorrebbe raccontare: si può ottenere polvere da sparo da una roccia vulcanica? Lungo la strada, cerca, e scrive. Scrive tutto. Soprattutto quello che noi non leg­geremo mai nel romanzo finito. Scrive all’inizio senza il satanico giudice. E il risultato è «un pappa­gallesco Charles Portis o Louis L’Amour:la prosa è angusta,la vo­ce­priva di tono e di quei registri pro­fondi e ottonati che ci aspetterem­mo da lui ». Alla fine degli anni Set­tanta inventa Holden, basandolo sulla figura storica delle Confessio­ni di Samuel Chamberlain. E per i successivi sette anni, fino alla pub­blicazione, lavora affinché Meri­di­anodisangue si trasformi nell’in­dimenticabile incubo che cono­sciamo. E lavora cancellando i pen­sieri e le origini: tutto quello che di solito ci aiu­ta, quando leg­giamo, a ritro­varci in un codi­ce psicologico condiviso, a in­quadrare un personaggio, a dire «Ora ho ca­pito chi sei, per­ché io uno così lo conosco». Nelle bozze Mc-Carthy li scrive, i desideri segre­ti e le motivazio­ni agli impulsi dei suoi perso­naggi. Ma alla fi­ne alla figura di “The Kid”,«il ra­gazzino » quat­t ordicenne pseudoprota­gonista del ro­manzo, taglia la sorella, e la madre, e i com­menti del padre sulla sua infanzia, e i pensieri rivelatori: «Il ragazzino avrebbe potuto uccidere il giudi­ce... La sua debolezza fatale». Can­cellare ogni spiegazione ( perché le spiegazioni sono fragili, mentre i fatti sono eterni), appuntata solo per ricordare al suo creatore come quelle creature sono nate.Sprofon­dare le loro coscienze nell’oscurità nel titanico sforzo di cancellare la mente dalle pagine. Quando gli si parla dei flussi di coscienza di Hen­ry James e Proust, McCarthy ri­sponde: «Per me quella non è lette­ratura ». Il romanzo di McCar­thy è frutto di un processo creativo e di un altrettanto elaborato pro­cessodipost- pro­duzione, grazie al quale ogni indizio cerebrale svanisce. La digestione deve es­sere faticosa: solo così lo show può riuscire. Il più«biblico»tra gli auto­ri ci leva la bussola per­ché la rivelazione è diver­sa per tutti: scriverla tocca al lettore.