Maurizio Caverzan, il Giornale 1/11/2012, 1 novembre 2012
Il candidato al Quirinale affonda la Rai - Cose che succedono quando si scambia la televisione per una cattedra, un pulpito, un consesso accademico
Il candidato al Quirinale affonda la Rai - Cose che succedono quando si scambia la televisione per una cattedra, un pulpito, un consesso accademico. Si discetta di geopolitica, di economia occidentale, filosofie orientali. Di globalizzazione. Come suonano bene queste parole. Il titolo sul frontespizio è erudito anche lui: «Se una farfalla batte le ali». Ovvero, cosa può succedere se qualcuno fa il suo piccolo a New York e questo piccolo si propaga, silenzioso, fino a Pechino. Cosa può succedere se Giuliano Amato torna in tv passin passetto all’ora di pranzo della domenica di Raitre per divulgare i suoi «brevi cenni sull’universo».Ecco.Succede che totalizza uno share dell’1,53 per cento, 300mila spettatori. Tanti per una teleconferenza. Picco nerissimo per una rete generalista pagata col denaro degli abbonati e, dunque, rivolta al pubblico di massa. È il vizietto dei professori. Esserlo, dovrebbe funzionare da passepartout e permettere d’infischiarsi delle regole della situazione in cui ci si trova. Siamo professori, no? Perché non possiamo fare televisione, ambire al Quirinale, arbitrare una partita di football americano, dirigere alla Scala, pilotare una portaerei? Candidati a tutto, bocciati ovunque, fuori dal proprio seminato. «Parleremo dunque del mondo»,ha esordito con timida modestia l’ex presidente del Consiglio, attuale presidente della Treccani che, secondo i retroscena pubblicati dal Giornale , Napolitano vorrebbe presidente della Repubblica italiana. Il nostro capo dello Stato ha da sempre un debole per i professori. Da presidente della Camera, era il 1993, ne piazzò un quintetto in viale Mazzini, capeggiato dal bocconiano Claudio Dematté. Ora ne rivuole altri seduti ai vertici delle massime istituzioni. Monti a succedere a se stesso a Palazzo Chigi e Amato a succedere a lui medesimo al Quirinale. «Per parlare del mondo», ha incalzato Amato, «siamo venuti in questo luogo molto bello emolto importante che è Villa Madama» che «i nostri presidenti del Consiglio » - per restare in tema- «usano per incontrare gli ospiti illustri. Quindi Villa Madama è il luogo dell’Italia destinato adincontrareilmondo». Ohibò . Volte, arcate, affreschi. In mezzo, solingo davanti a un tavolo con qualche carta e tomo aperto, il «dottorSottile»delgovernoCraxi. Il mappamondo, le prime carte geografiche di Mercatore, l’eurocentrismo, la moneta e i mercati, il nuovo Atlante mondiale, gli equilibri dopo la caduta del Muro. Che grande erudizione. Che sapere enciclopedico. Peccato abbiasprofondatola Rai sul fondo dell’1 per cento. Vabbé, siamo professori o no. Al Quirinale e alla guida del Paese, andrà sicuramente meglio. In fondo, per gli italiani le elezioni sono un passatempo domenicale. Come ascoltare Amato su Raitre .