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 2012  ottobre 31 Mercoledì calendario

Telefonini muti e foto taroccate La mecca dell’hi tech ha fatto flop - Sandy al suo passaggio ha ucciso, sradi­cato alberi, rivoltato automobili, portato via facciate di case, causato inondazioni, esplosioni, incendi

Telefonini muti e foto taroccate La mecca dell’hi tech ha fatto flop - Sandy al suo passaggio ha ucciso, sradi­cato alberi, rivoltato automobili, portato via facciate di case, causato inondazioni, esplosioni, incendi. L’uragano ha anche piegato, non abbattuto, una delle zone più tecnologiche del globo. Gli abitanti di New York sono rimasti a guardare increduli mentre le mille luci della città si spegneva­no sotto l’urto di Sandy. Sulla costa orientale sono almeno 8 milio­ni le persone rimaste senza corrente, un mi­lione soltanto a New York. «È un record», ha detto John Miskand, vicepresidente delle operazioni elettriche dell’azienda Consoli­dated Edison. Lunedì notte, l’esplosione di un trasformatore in una centralina della compagnia ha portato al taglio della corren­te in gran parte della città. L’acqua che ha in­vaso le strade ha inondato scantinati, i tun­nel della metropolitana e locali in cui si tro­vavano centraline elettriche, mandando in cortocircuito anche il sistema elettrico del cuore finanziario dell’America, Wall Stre­et, chiuso ieri per il secondo giorno conse­cutivo. Alcuni siti di informazione,l’ Huffin­gton Post e Gawker , lunedì sera sono scom­parsi dal net a causa di un’inondazione dei locali del server che li ospita. E il celebre vo­to della Cnn Anderson Cooper, in diretta dal New Jersey, ha presentato il suo pro­gramma al cellulare, perché il camion satel­litare dell’emittente aveva smesso di fun­zionare. I telefoni hanno retto alla rabbia di Sandy, anche se i tagli di corrente e le indon­dazio­ni hanno causato anche la parziale di­sconnessione dei servizi di telecomunica­zione mobile, fissa e di internet. Una delle maggiori compagnie telefoniche, Verizon, ha fatto sapere che alcune centraline nel cuore di Manhattan erano sott’acqua. A causare in altre zone la parziale interruzio­ne dei servizi è stato il crollo dei ricevitori per il forte vento o l’abbattimento di alberi. C’era chi si aspettava di peggio e prevede­va un totale collasso di internet. Per questo, sul web,prima dell’arrivo di Sandy,in molti hanno postato spiegazioni su come inviare e-mail e utilizzare i social network attraver­so gli sms, senza una connessione 3G e sen­za internet. I social network garantiscono in queste ore la condivisione di informazio­il ni vitali. Su Instagram, l’applicazione di photo-sharing comprata da Facebook, so­no state postate migliaia di fotografie,«die­ci al secondo con l’hashtag # Sandy»,ha det­to il suo fondatore Kevin Systrom. Lo stesso su Twitter. Le telecamere delle tv non sono potute arrivare ovunque, per non mettere a rischio i giornalisti. Molte immagini delle distruzioni sono arrivate dagli utenti di Twitter e Facebook anche se, scrive il sito di Forbes , i danni di Sandy si sono fatti sentire anche sui social media, mettendo a prova la loro credibilità. Alcune delle fotografie più postate su Twitter- tra cui quella del pic­chetto d’onore nella tempesta presso la tomba del milite ignoto e quella di un ciclo­ne sopra la statua della libertà­ sono dei fal­si. La prima è reale, ma risale a settembre, la seconda è ritoccata. Siti internazionali co­me l­’ Atlantic e il Guardian hanno creato ie­ri un sistema di controllo per verificare l’au­tenticità delle foto su Sandy.