Isabella Bufacchi, Il Sole 24 Ore 1/11/2012, 1 novembre 2012
In Italia cala il risparmio, in Germania il rendimento – La giornata del risparmio è mondiale ma l’idea è nata in Italia, in occasione del primo congresso internazionale del risparmio svoltosi a Milano nell’ottobre del 1924 con la riunione delle casse di risparmio di 26 stati
In Italia cala il risparmio, in Germania il rendimento – La giornata del risparmio è mondiale ma l’idea è nata in Italia, in occasione del primo congresso internazionale del risparmio svoltosi a Milano nell’ottobre del 1924 con la riunione delle casse di risparmio di 26 stati. Queste «origini italiane» devono essere suonate come una provocazione quest’anno in una Germania afflitta dalla ricorrenza della giornata del risparmio. Il direttore dell’influente quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (la Faz) ha colto l’occasione per firmare un editoriale intitolato "Enteignung der Sparer", l’esproprio dei risparmiatori, mentre con la solita vena di sarcasmo l’Handelsblatt ha ribattezzato la giornata mondiale del risparmio come la giornata del debito mondiale. Se l’Italia è amareggiata per la flessione della formazione di risparmio, in calo da oltre un ventennio, il risparmiatore tedesco è affranto dal crollo dei rendimenti delle obbligazioni emesse in casa propria, con titoli di Stato venduti a rendimenti reali negativi che non consentono di coprirsi dall’inflazione ed erodono il capitale. Lo spread è un dramma anche in Germania, per motivi opposti a quelli italiani. Per la Faz, gli interessi sono svaniti e l’inflazione al 2,7% in Eurolandia «sta mangiando il capitale dei risparmiatori». Ai lettori tedeschi viene suggerito di «ringraziare la Bce che sta salvando banche e stati «quasi gratis». La politica monetaria della Bce viene etichettata «generosa» perchè a favore di banche e Stati proprietari di case e immobili. «Chi vuole consigliare ai giovani di provvedere per la vecchiaia con un piano di risparmio?», domanda polemicamente la Faz. Georg Fahrenschon, presidente dell’Associazione delle Casse di Risparmio tedesche, sostiene che sia in corso un «esproprio freddo» dei risparmiatori e dei clienti delle assicurazioni vita, perchè la «politica del salvataggio» e la riduzione del debito degli Stati danneggia i risparmiatori . Handelsblatt si è invece soffermata sulla crescente preoccupazione in Germania della redistribuzione della ricchezza, dai risparmiatori ai debitori, con tassi reali negativi che corrodono il risparmio. Un’indagine condotta per la giornata del risparmio da Universal investment e Union investment, due colossi della gestione dei patrimoni in Germania (rispettivamente 138 miliardi e 188 miliardi gestiti) ha confermato la fuga in atto dei risparmiatori tedeschi dal mondo obbligazionario. Il sondaggio, effettuato su un’ottantina di investitori istituzionali, ha fatto emergere che gran parte dei gestori tedeschi ha già ridotto drasticamente gli investimenti in obbligazioni per dirottare i capitali su strumenti monetari e immobili. Un quarto degli intervistati eviterà del tutto i bond in futuro. Anche se la priorità assoluta resta quella di «evitare la perdita di capitale a tutti i costi». I risparmiatori, le banche e gli investitori istituzionali italiani per contro con la crisi dell’euro e l’impennata dei rendimenti dei titoli di Stato italiani hanno aumentato la quota di BoT e BTp in portafoglio. Avrebbero assorbito qualcosa come 200 miliardi dei 300 venduti dagli stranieri (di cui 100 acquistati dalla Bce) con l’acuirsi della crisi. Le statistiche sugli investimenti delle famiglie italiane della Banca d’Italia, nei Conti finanziari, risalgono al primo trimestre 2012: lo stock delle obbligazioni viaggiava attorno ai 700 miliardi di cui circa 400 in obbligazioni bancarie e 150 in titoli di Stato a medio-lungo termine, con la quota dei BoT attorno a 25 miliardi. I dati relativi al secondo trimestre usciranno il 6 novembre: difficile che emerga una fuga dai bond alla tedesca. Isabella Bufacchi