Lidia Ravera, il Fatto Quotidiano 28/10/2012, 28 ottobre 2012
Parolisi, macho da due soldi diventato killer di ghiaccio – Alto, moro, muscoloso, tatuato, capello irto di gel e faccia di bronzo
Parolisi, macho da due soldi diventato killer di ghiaccio – Alto, moro, muscoloso, tatuato, capello irto di gel e faccia di bronzo. Arrogante, bugiardo, sicuro di sé. Militaresco in pubblico e trasgressivo in privato: chattava coi trans, tradiva la moglie, seduceva compulsivamente, con l’aggravante del ruolo, le soldatesse affidate alle sue cure di istruttore. Il ritratto di Salvatore Parolisi, 34 anni, caporalmaggiore dell’esercito italiano, è perfetto per catalizzare l’angoscia provocata dalle 105 donne uccise dall’inizio del 2012, una ogni due/tre giorni, nel nostro Paese e trasformarla in una condanna esemplare. È un perfetto maschio cattivo: marito fedifrago e padre insensibile. Attore mediocre di un dolore fasullo: lacrime fredde, sospiri da filodrammatica dilettantesca. MENTRE uccideva, come pare ormai assodato, la giovane moglie, con 35 coltellate, la bambina di entrambi, Vittoria, 18 mesi, dormiva nella macchina, parcheggiata a pochi metri dal teatro del crimine. Avrà sentito la madre gridare? Si sarà svegliata? Si sarà messa a piangere? E la madre, la bella Melania, perché ha accettato di appartarsi con il marito lontano da occhi indiscreti? Perché lui le ha proposto di fare l’amore, approfittando del sonno della figlia e del silenzio della natura. Era la mattina di un mercoledì, quel 18 aprile. Non c’era nessuno nella pineta di Ripe di Civitella, in provincia di Te-ramo. Melania si è lasciata prendere per mano, spogliare, abbracciare. Il giudice, infatti, oltre all’omicidio volontario e al vilipendio di cadavere, ha riscontrato tre aggravanti nel comportamento criminoso: una è la “minorata difesa”. Chi si difende meno di una donna nel momento in cui sta fra le braccia del suo uomo? Le altre due: “Rapporto di coniugio e crudeltà”. Crudeltà: tutte quelle coltellate superflue e poi il corpo deturpato , nell’ingenuo tentativo di allontanare i sospetti dallo scenario domestico, suggerendo il fantasma di un assassino psicopatico. Rapporto di coniugio: è dentro quella gabbia che avvengono i crimini contro le donne. È un’aggravante obiettiva, ormai quasi automatica. Troppi uomini sporcano l’amore con la violenza. Troppi non sanno accettare una semplice verità: una donna non è una cosa di cui ribadire il possesso, ma una persona che ti e guarda e ti giudica. Parolisi, certo, affonda nello stesso humus subculturale ma, a differenza dei suoi colleghi femminicidi, è lui che vuole lasciare. Ha una relazione con la soldatessa Ludovica, al momento la preferisce, vorrebbe sceglierla, ma c’è Melania. Melania ha scoperto la tresca, Melania gli chiede di rinunciare, magari per il bene della bambina. Potrebbe dire di no, il Parolisi. Potrebbe, grazie a un diritto conquistato prima che lui nascesse, divorziare. MA IL DIVORZIO, a maggior ragione in caso di adulterio, prevede che il coniuge paghi, tutti i mesi, una cifra stabilita in base alle sue entrate, alla madre del minore nato dalla relazione. È questa la chiave della frase che andava ripetendo da mesi: “Non farò la fine dei miei amici al bar di Fratta, che s’arrangiano a campare con 500 euro al mese”. No, non la farà Salvatore, la fine del padre separato. Lui ha un’idea migliore: liberarsi della moglie uccidendola. Più breve del divorzio breve, l’uxoricidio. Niente burocrazie né attese, niente lacrime, discussioni, recriminazioni. E poi: un bel risparmio. Niente alimenti, non un soldo. Anzi: tutte le soldatesse carine, nel caso venisse a noia anche Ludovica, a consolare il vedovo. Ad aiutarlo a elaborare la perdita, mano nella mano, sotto la luna. Un sobrio accenno di dolore virile, come si addice al soldato, e poi riparte la giostra. Senza Melania, con Ludovica. E poi un’altra e un’altra ancora. Basta guardarlo, Parolisi, per penetrare il suo scarso spessore: è uno che si sente “fico”. Quel piccolo potere di istruttore da caserma, lo illude di dominare le donne. La furbizia, che in quelli come lui fa le veci dell’intelligenza, lo illude di sapersela cavare. Se l’ergastolo cui è stato condannato verrà confermato, avrà tutta una vita per ricredersi.