Roberto Giardina, ItaliaOggi 01/11/2012, 1 novembre 2012
AUMENTANO LE DONNE PASTORE
[La Chiesa di Lutero non soffre più di crisi delle vocazioni] –
La Chiesa di Roma non trova giovani con la vocazione, la Chiesa di Lutero ha meno problemi, ma di questo passo saranno le donne a guidarla. Solo sessant’anni fa, la prima donna è salita sull’altare, in Assia per la cronaca, e sono occorsi altri quarant’anni perché le Frau Pastor o le Pfarrerinen conquistassero una completa parità di diritti con i colleghi maschi.
Ora, di anno in anno, diventano più numerose, sono già il 33% (su 18.500), e tra quanti frequentano le facoltà che aprono la strada per, diciamo, questa professione sono oltre il 60%.
Una professione, oltre che una vocazione, più adatta alle donne? Sembra di sì, e ne sono convinti anche i fedeli. Si studia filosofia, psicologia, oltre che teologia, e invece di pensare all’insegnamento, come avviene da noi, si può diventare pastori. La paga non è male, si è a contatto con la gente, si ottiene prestigio e autorità. Una nomina che non arriva dall’alto: è la comunità a scegliere la sua guida e, nel caso, a chiederne il licenziamento. Le donne, trovano i fedeli, sono più sensibili, capiscono i problemi delle famiglie, sono meno dure e intolleranti. Inoltre, la Chiesa è un vero centro di attività sociali: apre kindergarten, organizza corsi scolastici per chi ha difficoltà, o promuove attività per adulti, comprese quelle che sembrerebbero profane, dai corsi di danza a quelli di cucina. Per questo sono frequentate anche da chi non crede, o ha una fede tiepida. Ci si sente parte di una comunità, si aiuta e si è aiutati, si vince la solitudine. Chi non paga le tasse alla Chiesa (diverse dalle nostre, qui si versa l’8% in più su quel che già si deve allo stato) viene tagliato fuori. La Frau Pastor è un ministro di Dio, e anche una padrona di casa con molti ospiti.
Si diventa Pastor, e a volte si smette. Non è sempre una vocazione per la vita. Come dimostra il presidente della Repubblica Joachim Gauck, ex pastore nella comunista Germania orientale, sposato con figli, non divorziato convive da oltre un decennio con una nota giornalista. Il partner del pastore, marito o moglie che sia, ha un ruolo nella chiesa, organizzando e gestendo le varie e diverse attività. Di solito, una donna si adatta meglio nel ruolo di moglie del pastore. Per gli uomini è più complicato: una Frau Pastor non ha orario di lavoro, e la Chiesa viene prima della famiglia. Per un marito non è semplice, tanto che è stata creata un’associazione di compagni di pastore, diretta da Albrecht Bühler, uno di loro. «Bisogna capire che la casa fa parte della parrocchia», spiega, «e ogni volta che mia moglie viene chiamata da una nuova chiesa bisogna traslocare. L’abbiamo fatto sei volte in vent’anni».
Un sondaggio sembra dimostrare il contrario. Il 91% dei mariti dichiara di trovarsi a suo agio nel ruolo, contro la metà delle mogli. Ma ciò dipende, si spiega, dal fatto che agli uomini viene concessa più libertà, mentre i compiti di una compagna del Pfarrer sono stabiliti da secoli, e le donne di oggi li possono trovare opprimenti.
Un divorzio viene annunciato dal pulpito alla comunità e si chiede il parere dei fedeli: tollerano o meno? In caso di voto contrario ci si dimette. Dal pulpito si fa outing rivelando le proprie inclinazioni sessuali: pastori lesbiche non sono una rarità, come i loro colleghi con compagno. Di solito i fedeli non si scandalizzano: quel che più conta è la professionalità e il calore umano.
Margot Kässmann, 54 anni, quattro figli, divenne vescovo, poi divorziò, la comunità le chiese di rimanere al suo posto: una crisi familiare serve a capire i problemi del prossimo. Frau Bischöfin divenne capo della Chiesa evangelica, come dire la papessa di Lutero, benché questa definizione sia errata e non piaccia ai protestanti. Infine si fece sorprendere ubriaca al volante. I fedeli volevano perdonarla, lei non si fece convincere: non posso predicare bene e comportarmi male, e si dimise. Ha perso la carica ma non l’autorità morale: continua a scrivere articoli e libri che diventano bestseller. È anche il suo esempio a spingere le ragazze a diventare pastore dopo la laurea. Lo stipendio è quasi uguale a quello di un professore di ginnasio, 2.400 euro, e si ha l’alloggio gratis. Si ha diritto alle ferie, ma Dio non paga gli straordinari. I fedeli possono bussare alla porta notte e giorno.