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 2012  novembre 01 Giovedì calendario

SCI, UNO SLALOM DI OFFERTE PER LA STAGIONE DEL RILANCIO

[Alla fiera Skipass, per battere la crisi la montagna punta sul low cost] –
Più che fiocchi, è una manna quella che è scesa dal cielo in questi ultimi giorni. E ancor di più il gelo polare che in montagna ha consentito di risvegliare i cannoni sparaneve per anticipare l’apertura degli impianti già a partire dal ponte di Ognissanti. Proprio quello che ci voleva dopo il bagno di sangue (e non di neve) dell’inverno s c o r s o, quando tutti i settori del turismo invernale hanno registrato il segno meno, con contrazioni tra il 20 e il 40 per cento.
Ma quest’inverno sarà diverso. Sia chiaro: la crisi c’è, eccome. Ma a differenza degli anni scorsi in montagna c’è più ottimismo. E soprattutto lungimiranza. L’aumento dei prezzi degli ultimi anni (+4% all’anno gli skipass, +3% l’alloggio, idem l’attrezzatura) non ha pagato. Anzi. Ha progressivamente allontanato la gente dalle piste, a beneficio di discipline più economiche come il fondo, le ciaspole e lo scialpinismo.
Scoppiata la bolla, gli operatori hanno aguzzato l’ingegno. Così si sono decisi a proporre offerte speciali e promozioni last-minute per attirare clienti e cercare di uscire dal tunnel. E non solo offerte riservate al terzo figlio o ai martedì feriali degli anni bisestili, come in passato. Occasioni concrete, pensate per riportare la gente sulle piste. Neve low-cost: è questa la principale tendenza del prossimo inverno secondo l’Osservatorio montano di Nissan Skipass, il salone del turismo e degli sport invernali in scena da oggi a domenica alla fiera di Modena, dove sono attesi 100 mila visitatori. Secondo l’indagine, a beneficiarne saranno soprattutto le settimane bianche, un po’ in ribasso negli ultimi anni, superate dai cosiddetti «short break» e dai weekend mordi e fuggi, meno impegnativi anche per le tasche.
«L’inversione di rotta – spiega Massimo Feruzzi di Jfc, che ha condotto l’indagine – dovrebbe portare un po’ di ossigeno a tutto il settore, con un incremento di presenze intorno al 4% e un incremento di fatturato di circa il 2%». Oro per il comparto del turismo invernale, che in Italia movimenta 9,7 miliardi di euro l’anno e rappresenta l’11% del turismo nazionale.
Calano i prezzi, si allunga la vacanza. Per la prima volta dopo cinque anni il soggiorno medio in montagna tornerà a durare più di cinque giorni, anche grazie all’invasione degli stranieri, soprattutto dall’Est Europa.
La spesa media per le vacanze, secondo l’Osservatorio di Nissan Skipass, scenderà da quasi 1.000 euro a poco più di 900. Merito soprattutto degli sconti (il prezzo medio di una settimana bianca è ormai sotto i 500 euro), ma anche del taglio del superfluo: dagli sci nuovi al piumino griffato alla cena al ristorante. Come dire: toglietemi tutto ma non lo sci e i divertimenti. E se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. Le settimane bianche low-cost (l’Apt Valsugana-Lagorai, in Trentino, la propone con prezzi shock: da 99 a 129 euro) e le molte agevolazioni per bambini (il comprensorio Merano 2000, in Alto Adige, offre skipass, alloggio e attrezzatura addirittura gratis) avvicineranno soprattutto le famiglie con bambini, che quest’inverno rappresenteranno quasi il 60% della clientela.
Sarà forse per questo che anche le lezioni con il maestro di sci, immancabili negli anni Ottanta e Novanta e poi andate un po’ in declino, quest’inverno ritorneranno di moda, anche se sempre più nella versione collettiva. Il prezzo medio è rimasto sui 20 euro l’ora (quella individuale costa il doppio): in gruppo si spende meno e ci si diverte di più. Prova ne è che anche un campione di sci come Giorgio Rocca, con la sua Ski Academy abbia optato per la soluzione low-cost: offre il 30% di sconto sulla lezione collettiva di tre ore per chi si scarica il coupon dal sito di offerte scigratis.it. Con un maestro di sci come lui, non è roba da poco.