Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  novembre 01 Giovedì calendario

MEDICI DI FAMIGLIA STUDI APERTI 24 ORE

E’ legge il «decretone Balduzzi» che promette di mantenere aperti gli studi dei medici di famiglia 24 ore su 24 e sette giorni su sette, di mettere un freno al boom delle cause sanitarie e che introduce sanzioni pesanti a chi vende fumo e alcolici agli under 18. Ricorrendo al 42esimo voto di fiducia e con altrettanti senatori della maggioranza che hanno negato il loro voto favorevole al provvedimento la mini riforma sanitaria fortissimamente voluta dal ministro della salute, Renato Balduzzi, promette già all’articolo 1 di decongestionare ospedali e pronto soccorso obbligando i medici di famiglia ad aggregarsi, non solo per garantire studi medici sempre aperti ma anche per fare piccoli accertamenti che solitamente vanno ad ingolfare le liste di attesa ospedaliere.
Stop anche alla cause facili in sanità. D’ora in avanti sarà possibile portare un medico davanti a un tribunale penale solo in caso di colpa grave o dolo. Esclusa invece la colpa lieve,sempre che il medico abbia seguito le linee guida e i protocolli terapeutici convalidati dalla comunità’ scientifica internazionale. Resta inteso che anche per la colpa lieve sarà possibile chiedere il risarcimento rivolgendosi al tribunale civile. Una norma che per Balduzzi servirà a contrastare il fenomeno della cosiddetta «medicina difensiva», con la quale i camici bianchi tentano di mettersi al riparo dalle cause sanitarie o prescrivendo quel che non serve o, al contrario, astenendosi da interventi necessari anche se maggiormente a rischio di errore. Un meccanismo perverso che, secondo stime ministeriali, costerebbe circa 12 miliardi l’anno .
Norme più severe per i medici pubblici che esercitano la libera professione. D’ora in avanti dovranno lavorare in rete con asl e ospedali per evitare che le visite a studio vadano a discapito delle liste d’attesa. Inoltre non sarà più possibile pagare cash le visite a pagamento, che secondo dati della Finanza nel 40% dei casi non vengono dichiarate al fisco.
Scatta anche il divieto assoluto di vendere alcolici e sigarette ai minorenni. Nel dubbio gli esercenti dovranno chiedere la carta d’identità. Mentre sul fronte della tutela della salute la quota di frutta nelle bevande analcoliche sale dal 12 al 20%. Stretta infine per i giochi d’azzardo: pubblicità vietata nella fascia oraria protetta e slot collocate a distanza di sicurezza di scuole, luoghi di culto e aree frequentate dai minori.