Varie, 31 ottobre 2012
Emidio Fanelli, di anni 55, e sua figlia Rossana, 28. Il Fanelli Emidio, sposato con Antonietta Falco, padre di due ragazze, da quando s’era operato di tumore al polmone aveva dovuto lasciare il lavoro di guardia giurata, s’era fatto sempre più depresso, secondo gli amici ormai «non era più lui, quella maledetta malattia gli aveva consumato il cervello» e ciononostante continuava a fare volontariato in parrocchia
Emidio Fanelli, di anni 55, e sua figlia Rossana, 28. Il Fanelli Emidio, sposato con Antonietta Falco, padre di due ragazze, da quando s’era operato di tumore al polmone aveva dovuto lasciare il lavoro di guardia giurata, s’era fatto sempre più depresso, secondo gli amici ormai «non era più lui, quella maledetta malattia gli aveva consumato il cervello» e ciononostante continuava a fare volontariato in parrocchia. L’altro giorno era in casa con la figlia prediletta Rossana, occhi azzurri, bel volto mediterraneo incorniciato da lunghissimi capelli neri, una laurea in Scienze della comunicazione, «molto umana e molto curiosa», quando d’un tratto prese la pistola di servizio, una calibro nove corta, con l’idea di farla finita. Rossana lo vide, tentò di fermarlo, nella confusione partì un colpo che la colpì alla testa lasciandola stecchita in terra in una pozza di sangue. Allora il padre si sedette sul divano del salotto, si puntò l’arma alla tempia e fece fuoco. A trovare i cadaveri la moglie del Fanelli e l’altra figlia di 27 anni, rientrate in casa dopo qualche minuto con in mano le buste della spesa. Verso le 11 di mattina di martedì 30 ottobre in una villetta alle spalle della caserma dei carabinieri in via Vivaldi a Leporano (Taranto).