Varie, 31 ottobre 2012
Filippo, 10 anni. Romano, «belissimo, biondo e sempre sorridente», iscritto alla prima media dove aveva voti più che sufficienti, sveglio, tranquillo, molto sensibile («scriveva poesie»), figlio unico di due impiegati, da quando quattro anni fa i genitori s’erano separati, causandogli un gran dolore, viveva con la mamma a casa dei nonni nel quartiere San Giovanni
Filippo, 10 anni. Romano, «belissimo, biondo e sempre sorridente», iscritto alla prima media dove aveva voti più che sufficienti, sveglio, tranquillo, molto sensibile («scriveva poesie»), figlio unico di due impiegati, da quando quattro anni fa i genitori s’erano separati, causandogli un gran dolore, viveva con la mamma a casa dei nonni nel quartiere San Giovanni. Lunedì 29 ottobre, la madre al lavoro, non andò a scuola per via di un’appendicite infiammata che spesso gli faceva saltare le lezioni. A pranzo si sedette a tavola con i nonni ma subito dopo chissà perché andò in bagno, chiuse la porta a chiave, salì sul water, legò una sciarpa della nonna al sifone dello scarico, l’altro capo se lo passò attorno al collo, e si lasciò penzolare. Nessun biglietto. Verso le 15 di lunedì 29 ottobre in un appartamento in via Verbania, zona San Giovanni, a Roma.