Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  ottobre 27 Sabato calendario

PLASTICA, L’EUROPA PERDE TERRENO


Nel settore della plastica l’Europa sta perdendo terreno: dal 2005 a oggi la produzione è diminuita dell’8%. E questo mentre nel resto del mondo i numeri sono in crescita, con un incremento del 25%. Così il Vecchio continente ha dovuto cedere la vetta della classifica globale all’Asia.
Questo è frutto della crisi e del calo dei consumi.
In Francia la domanda di plastica è arretrata dell’1,5% l’anno scorso: una tendenza destinata a continuare. Il calo è anche legato al fatto che le materie prime utilizzate, petrolio e gas naturale, costano meno altrove. In particolare, ciò avviene in Medio Oriente e negli Stati Uniti, dove lo sfruttamento del gas da scisto, ricavato dalle rocce del sottosuolo, ha fatto precipitare i prezzi al livello più basso da dieci anni.
Oltreoceano sono quindi sorti progetti di fabbriche specializzate nella produzione di etilene e di altre sostanze necessarie per la creazione della plastica. Il colosso chimico Dow, alle prese con una ristrutturazione, non modificherà i suoi piani di sviluppo nel Golfo del Messico e in Arabia Saudita, mentre sarà chiuso l’impianto belga di Tessenderlo. Come ha osservato il proprietario del gruppo, Andrew Liveris, è probabile che altre imprese imboccheranno la stessa strada nell’arco dei prossimi anni perché i margini industriali sono troppo bassi.