Aldo Grasso, Corriere della Sera 30/10/2012, 30 ottobre 2012
AMATO MERITAVA UN «FORMAT» DIVERSO
Siamo nel 1595, sulla copertina di una raccolta di carte geografiche di Mercatore appare stampata la figura di Atlante, Titano, figlio di Giapeto e di Climene. Zeus gli comanda di reggere sulle spalle la volta celeste, per punirlo di aver partecipato alla lotta dei Titani contro il parere degli Dei. Siamo nel 2012 e Giuliano Amato regge di nuovo sulle sue spalle l’universo mondo: in dodici appuntamenti l’ex presidente del Consiglio, nei panni di conduttore del nuovo programma di Rai Educational, «Se una farfalla batte le ali», ci offre una breve storia del mondo e del mappamondo (Rai3, domenica, ore 12.55). Le domande che il nuovo Atlante si pone sono di quelle semplici: come è cambiato il mondo negli ultimi trent’anni, e quali sono le spinte storiche che lo hanno portato agli assetti odierni? Dobbiamo avere paura delle economie emergenti o, piuttosto, dobbiamo cogliere le opportunità offerte dalla globalizzazione? Chi sono i nuovi attori sulla scena mondiale? Da quando non esiste più la Cortina di ferro, ha ancora senso parlare di Occidente contrapposto all’Oriente? Sulla conduzione nulla da eccepire. Amato conosce bene la materia di cui parla, espone con estrema chiarezza, cerca di contenere lo stile professorale, ha il tono accattivante di chi compie una buona opera. Qualche perplessità sulla confezione. Rai Educational viene da una stagione non facile, conosceva un solo format, molto personalistico.
Qui ci troviamo di fronte, ancorché nella sua migliore espressione, alla vecchia lezione scolastica corredata da filmati, dall’aiuto di «parole chiave», dalla scheda didattica. Forse per l’occasione, per meglio sfruttare la presenza di Amato, andava cercata una soluzione diversa per integrare le due parti (lezione e filmati). Ecco, proprio per mettere a profitto l’«effetto farfalla», questo programma deve considerarsi un punto di partenza.
Aldo Grasso