Emanuela Minucci, La Stampa 30/10/2012, 30 ottobre 2012
SALONE DEL GUSTO
[Al Salone la carica dei 220 mila. Slow Food: servizi inadeguati, per il 2014 si deve cambiare. E per l’Expo 2015 otto mesi di eventi in città] –
Una cosa è certa: Torino, il Salone del Gusto e Terra Madre organizzeranno un grande evento in occasione dell’Expo 2015. «Prima proporremo a Milano di agire in sinergia con noi - spiega l’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe - se poi loro riterranno che il nostro territorio non potrà avere un ruolo da vero co-protagonista allora Torino farà da sola». Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, a cinque ore dalla chiusura dell’evento del Lingotto, annuisce: «Siamo la capitale mondiale dell’enogastronomia: se ci vogliono, bene, altrimenti faremo da soli, organizzando otto mesi di eventi spalmati sul territorio».
Come a dire, cinque giorni di Salone del Gusto e di Terra Madre non saranno sufficienti a presenziare l’evento dell’Expo 2015. Si farà di più, e in tutta la città. Poi c’è spazio anche per gli occhi lucidi: «Sto pensando a tutta la gente che ha lavorato come volontaria in questa edizione e scusate, ma il loro impegno mi commuove - dice Burdese - perché sono stati straordinari».
La polemica sugli spazi «Io lo dico chiaro da subito aggiunge il presidente Slow Food Italia - l’unico problema che abbiamo avuto quest’anno, con un 10 per cento in più di passaggi nonostante la crisi pari a 220 mila totali, è stato proprio quello della logistica e della qualità degli spazi. Per la prossima edizione sarà bene che Gl Events renda più efficiente la location a partire da una cosa banale come i servizi igienici, sui quali abbiamo ricevuto un sacco di lamentele via Facebook eTwitter. La risposta non si fa attendere: i vertici di Gl Events di fronte a una nutrita platea di testimoni rispondono che «sono disposti a qualsiasi modifica e miglioria per la prossima edizione».
Più giovani e bambini Fra le novità elencate da Burdese in questa edizione c’è senz’altro una sempre più massiccia presenza di giovani: «Sono aumentati ovunque - spiega - sia fra il pubblico tra gli stand sia a quello dei dibattiti, sono arrivati in massa a ragionar di temi veri come l’acqua pubblica o il consumo del suolo». Così come sono aumentati i bambini grazie anche al biglietto superscontato da 5 euro per le scuole.
Permanenza più lunga Il pubblico - che rispetto a due anni fa è aumentato appunto del 10 per cento - ha comunque trascorso più tempo all’interno del Salone: «Si è soffermato di più fra gli stand, quasi a voler far fruttare di più un biglietto che comunque in un momento di crisi pesa di più».
Bene la fusione «L’unione tra Salone del Gusto e Terra Madre ha reso questa edizione la più bella di sempre, permettendo uno scambio continuo tra i Paesi, mescolando profumi e nazionalità, in cui è stata notevole la partecipazione dei giovani, produttori, delegati e semplici visitatori», continua Burdese.
«Nonostante il difficile periodo che stiamo attraversando, molti prodotti erano esauriti già la domenica sera, denotando una sempre maggiore attenzione del pubblico ai cibi di alta qualità. È infatti tempo che lo stato di salute del comparto agroalimentare diventi la cartina di tornasole per comprendere la condizione del Paese».
L’orto superstar Fra gli angoli più ammirati del Salone c’è stato sicuramente l’orto africano di quattrocento metri quadri incastonato nell’Oval (era stato proposto all’Expo di Milano ma alla fine non se n’è fatto più niente). «E l’Africa - conclude Burdese - come è stata sicuramente la protagonista dell’evento, con i suoi prodotti, le storie delle comunità e soprattutto le testimonianze dei tantissimi giovani che intendono riprendere in mano il futuro del continente, ritornando nei loro villaggi con gli occhi pieni di testimonianze, idee e progetti».
MAI UNA CARTACCIA O LE BRICIOLE PER TERRA –
L’edizione del Salone del Gusto 2012 è di sicuro quella più pulita, cartacce, briciole, sporcizia varia spariva quasi in tempo reale. Sarà che i bidoni della spazzatura riciclata sono stati usati molto dai visitatori, ed essendo stati 200 mila hanno di sicuro aiutato a tenere pulite le zone intorno agli stand. Ma è anche vero che gli addetti alle pulizie trasportavano carrelli avanti e indietro in continuazione. Quindi un dieci più alla gestione pulizia e visto che si tratta di cibo non è poco.
VENTI EURO UN INGRESSO DA 1 A 3 PER ASSAGGIARE –
Se c’è una cosa negativa da trovare per l’edizione appena chiusa sono i costi degli ingressi. Facciamo un rapido conto, famiglia di 4 persone, due adulti e due bambini: 64 euro solo per entrare. A questo punto la famiglia rimane più che può negli stand e mangia, ogni «assaggio» costa minimo un euro: e siamo a 68. Se poi si vuole pranzare o cenare scegliamo il cibo da strada che costa meno, e siamo in media a sei euro a testa: si arriva a 92 euro. Bevande escluse.
COME UN GIOCO PER I BAMBINI –
Sono stati 3700 i bambini che hanno messo le «mani in pasta», hanno giocato, urlato, «cucinato» accompagnati da 300 educatori, anche loro giovanissimi che hanno lasciato anche un po’ di respiro ai genitori affascinati da prosciutti, pizza e mortadella dop. Per salire un po’ con l’età sono stati 8000 gli studenti che hanno frequentato il Salone e non soltanto dagli istituti alberghieri. Un’edizione molto teen-ager quella del 2012.