Flavia Amabile, La Stampa 30/10/2012, 30 ottobre 2012
I SONDAGGISTI: “RIFLESSI NAZIONALI? L’ASTENSIONE FARÀ VOLARE GRILLO”
[La Ghisleri: con la protesta ingovernabile potrebbe diventare primo partito] –
Che si può dire di Grillo e di questo risultato esplosivo che lo porta ad essere il primo partito della Sicilia senza minimamente pensare a governare l’isola? Sondaggisti, politologi, analisti e osservatori sottolineano i rischi di un movimento in crescita ovunque, capace di rappresentare un’attrazione fatale per chiunque sia stufo dei partiti e di un sistema che sembra sempre più utile soltanto per rubare i soldi ai suoi elettori.
«La Sicilia è una regione particolare, non me la sentirei di dire che può esserci una proiezione del risultato a livello nazionale ma sono convinto che si tratti di un indicatore molto importante, che ci fornisce elementi utili», commenta Roberto D’Alimonte, politologo e docente alla Luiss di «Sistema politico italiano» . «È stato eliminato il divario finora esistente, nella presenza di Grillo e del suo Movimento, fra Nord e Sud. Attenzione, però: il 15% in Sicilia non vuol dire il 30% in Lombardia, vuol dire che ci troviamo di fronte ad un partito che conferma senza più alcun dubbio di essere in ascesa ovunque, sarà di sicuro in grado di ottenere un risultato a due cifre alle prossime politiche. Potrebbe essere il terzo partito dell’Italia».
Grillo, il grande vincitore, dunque. Ma non solo: per Nicola Piepoli, che guida l’istituto di ricerca che porta il suo nome, a questo punto il comico che sta conquistando l’Italia «ora non deve fare altro che aspettare lungo il fiume che i voti arrivino a lui. Ha tutto per vincere: è vitale, ed ha un messaggio preciso e imbattibile in questa situazione: “tutti al rogo”». Non è un messaggio costruttivo ma Grillo non ha nulla da costruire, secondo Piepoli. «Rappresenta l’anarchia, che non governa, può solo distruggere. È impossibile che governi, anche se prenderà tanti voti alle politiche, si creerà una coalizione contro di lui. Per sconfiggere una forza come la sua che rappresenta il disfare non resta che fare: il governo investa in ospedali e scuole e Grillo scomparirà».
Alessandra Ghisleri, responsabile di EuroMedia Research, sottolinea che a vincere è stato solo il popolo degli astensionisti. «E’ solo ricordando che il 53% dei siciliani non è andato a votare che si può capire che cosa è davvero successo. In realtà solo il 15% dei siciliani ha scelto il presidente (650 mila voti circa) e il 7% dei votanti ha reso Grillo il primo partito. Questa è la difficoltà e il pericolo a questo punto perché l’onda di protesta può arrivare anche a livello nazionale anche se non in queste dimensioni. Finché esisterà questa protesta ingovernabile Grillo può fare tutto alle politiche, anche diventare il primo partito. Risponde ad un desiderio che in questo momento è molto forte negli italiani: non l’anti-politica ma una politica completamente diversa».
Pietro Vento, direttore dell’Istituto Demopolis, sottolinea il pericolo della frammentazione. «Solo 4 partiti hanno superato oggi il 10%. Nessuna lista è andata nell’Isola oltre il 16%. La maggioranza assoluta degli elettori del Movimento 5 Stelle, che è il primo partito nell’Isola, attribuisce la propria scelta all’esigenza di contribuire ad un radicale cambiamento della classe politica in Sicilia». Pericoloso anche il calo di fiducia. «Gli scandali delle ultime settimane hanno ulteriormente eroso la residua fiducia dei cittadini siciliani nei partiti, portandola ai minimi storici, con un crollo al 3% oggi: rappresenta il valore più basso mai registrato negli ultimi anni di analisi dell’opinione pubblica. Oltretutto gli elettori sono sempre meno fedeli ai voti dati in precedenza».