Nicola Tani, ItaliaOggi 29/10/2012, 29 ottobre 2012
GIOCHI ONLINE CON IL BOLLINO UE
[L’obiettivo è avere standard minimi che tutelino i cittadini] –
La Commissione europea detta l’agenda del gioco online per i prossimi anni. Mercoledì scorso, 24 ottobre, Michel Barnier, commissario Ue al mercato interno, ha illustrato i contenuti dell’action plan che fissa alcuni standard minimi per i governi degli stati membri e concessionari.
Il business intanto cresce a ritmi vertiginosi: secondo i dati presentati a Strasburgo, nel 2011 il volume di gioco via internet in Europa è stato di 84,9 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuale del 3% e il coinvolgimento di oltre 6,8 milioni di consumatori europei. Tendenza al rialzo anche per i ricavi degli operatori, scremando cioè il volume complessivo dalle vincite restituite ai giocatori: 9,3 miliardi nel 2011, con una crescita annuale del 40% su base annuale, che porterà il giro d’affari a 13 miliardi nel 2015. Un boom continuo, che vive però di regole troppo differenti nei 27 paesi Ue e che subisce l’assalto dei siti offshore, che continuano a drenare denaro dai consumatori europei. Ecco perché la Commissione europea spinge su standard minimi che dovranno adottare gli stati membri: protezione dei minori e dei soggetti deboli, prevenzione di frodi riciclaggio, tutela dello sport, maggiore cooperazione tra gli stati e rispetto della normativa comunitaria.
Cinque i punti comuni presenti nel piano d’azione sul gioco online che saranno supportati da tre raccomandazioni ufficiali della Commissione agli stati. «I consumatori, ma più in generale i cittadini europei, devono essere adeguatamente protetti», ha dichiarato il commissario al mercato interno Barnier, «per prevenire frodi e riciclaggio, salvaguardare lo sport da fenomeni di match fixing e garantire che le norme nazionali non contrastino con i principi comunitari». Le misure proposte dalla Commissione sono in larga parte già state adottate dall’Italia, che sta estendendo il controllo su minori e pubblicità con il decreto Balduzzi, ha già imposto limiti di spesa e autocontrollo per le puntate online e imposto le segnalazioni antiriciclaggio a ogni tipo di gioco per importi superiori a mille euro, sia su internet che nei punti vendita fisici. Il piano d’azione europeo parte del percorso che lo scorso anno ha visto la pubblicazione del Libro Verde sul gioco online, fissa anche le prime scadenze: entro dicembre 2012 la Commissione nominerà un gruppo di esperti, in rappresentanza degli stati membri. Nel 2013 verrà organizzata una conferenza allargata (degli «Stati generali» del gambling). Fra due anni la Commissione farà un rapporto finale in cui si traccerà una linea, evidenziando quali risultati sono stati raggiunti, dove sarà necessario incrementare gli sforzi e se, oltre alle raccomandazioni, serviranno indicazioni più vincolanti.
Tutela dei minori e dei soggetti deboli. Nel 2013, la commissione dovrà adottare tre raccomandazioni che impegneranno gli stati e gli operatori a rispettare misure standard su protezione dei consumatori e pubblicità sul gioco responsabile, ad adottare misure contro gioco minorile e problematico e tutela delle manifestazioni sportive: la Commissione evidenzia come la protezione dei minori sia una priorità assoluta, visto che il 75% dei giovani tra i 6 e i 17 anni ha la possibilità di accedere a internet. Inoltre i rischi di sviluppare problemi con il gioco interesserebbero una percentuale compresa tra lo 0,5 e il 3% della popolazione.
Prevenzione di frodi e riciclaggio. Il furto di identità è il maggior pericolo che pone il settore dell’online, un rischio anche per chi gioca, perché implica possibili usi per riciclaggio di denaro da attività illecite. Ecco perché la commissione proporrà di estendere la direttiva antiriciclaggio a ogni tipo di gioco, anche non online, con criteri di ragionevolezza.
Tutela dello sport e lotta al match fixing. Per tutelare lo sport e contrastare più efficacemente i possibili fenomeni di combine servirà una maggiore cooperazione tra gli stati (anche extra Ue), scambiandosi le migliori ricette già adottate, le informazioni provenienti da leghe, associazioni, forze di polizia e operatori di gioco, promuovendo allo stesso tempo campagne di informazione ed educazione. Blocco dei siti, restrizione degli eventi in palinsesto, sistemi di allarme preventivo: sono solo alcune delle misure di contrasto già attive in diversi stati.
Cooperazione e normativa comunitaria. La commissione sottolinea come il settore del gioco sia ritenuto ancora troppo delicato per poter essere affrontato senza tenere conto delle singole differenze fra gli stati. I principi di libera prestazione di servizi e libero stabilimento possono essere bypassati solo nei casi indicati dalla Corte di giustizia, cioè quando le singole normative nazionali impongono dei limiti per la tutela dell’ordine pubblico, di minori e soggetti deboli e per canalizzare il gioco, frenandone l’espansione. In caso contrario la Commissione agirà chiedendo un adeguamento delle singole normative nazionali.