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 2012  ottobre 27 Sabato calendario

CASINI: CON MONTEZEMOLO FAREMO UNA LISTA

[Alfano: noi senza il Professore. Marcegaglia: non rompo con Luca] –
ROMA
— Il giorno dopo il lancio del suo Manifesto politico, Luca Cordero di Montezemolo afferma che nel Paese «c’è bisogno di portare aria fresca che proviene dalla società civile». Ribadisce di non avere intenzione di candidarsi e sottolinea che l’iniziativa «non è contro nessuno, ma è rivolta al dopo, oltre una politica che ha portato a un distacco senza precedenti tra cittadini» e vita pubblica. Il ministro Andrea Riccardi, tra i firmatari del Manifesto, sottolinea che l’iniziativa non mira a creare un nuovo partito di centro ma rappresenta un invito a guardare oltre «oltre le sintesi destra e sinistra» puntando a una legislatura «costituente che ripensi la struttura del Paese». Un altro dei firmatari, il presidente delle Acli Andrea Olivero, dice che l’orizzonte «è quello delle elezioni politiche» e spiega che il Manifesto evolverà «in un partito, una lista civica o un Movimento di cittadinanza, lo decideremo all’assemblea del 17 novembre».
Il leader dell’Udc Casini commenta così il passo avanti di Montezemolo: «Si ricompone il centro ». Non per niente il progetto lanciato da ItaliaFutura è destinato ad allearsi con l’Udc nel nome di Monti, anche se tra gli uomini di Casini e quelli di Montezemolo c’è ancora una distanza sul come. I primi vorrebbero una lista unica mentre i secondi preferirebbero mantenere una propria autonomia. Non per niente l’ex presidente della Camera parla di «una lista per continuare il lavoro del governo composta da esponenti della politica che hanno lavorato con Monti e da espressioni della società civile». E poi annuncia che a novembre presenterà un «contributo per il programma politico dei popolari e dei moderati».
Di Montezemolo parla anche colei che gli succedette alla Confindustria, Emma Marcegaglia. Che ha preferito non firmare il Manifesto. Dice: «Le cose vanno fatte in modo unitario, sono a favore della società civile ma non servono appelli generici bensì cose concrete». Esorta a unire «tutte le associazioni e componenti della società civile», compreso il movimento di Oscar Giannino (anche lui non ha firmato il testo di Montezemolo).
Nel Pdl Alfano dice di essere pronto ad aprire le primarie del suo partito alla coalizione. Nel mirino Lega, Udc e il resto della pattuglia centrista. Poi afferma che comunque di alleanze ne parlerà dopo il 16 dicembre, appunto dopo le primarie. Ma il candidato premier non sarà Monti, «perché lo ha sempre escluso». A chi chiede se la Marcegaglia andrà nell’Udc Alfano risponde «lo scopriremo». Non è un mistero che l’ex numero uno degli industriali sarebbe benvenuta tanto tra i centristi quanto nel Pdl. Nel Pd Marco Follini apprezza il documento di Italia Futura sottolineando che i democratici dovrebbero «mostrare più attenzione » ai suoi contenuti. Insomma, evitare di schiacciarsi a sinistra ed essere esclusi dal centro. Il presidente di Confcooperative Luigi Marino (non è tra i firmatari) si augura che il Manifesto «punti a una ristrutturazione delle forze politiche e non si riveli un acquartieramento in attesa di un futuro da costruire. Così come emerge l’operazione appare Italia Futura più una Todi2 dimezzata».