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 2012  ottobre 28 Domenica calendario

UN TOPO SVIZZERO SI MANGIA IL COCCODRILLO AL GRUPPO MAUS LA MAGGIORANZA DI LACOSTE

[La fine della Dynasty familiare dello storico marchio dell’abbigliamento sportivo] –
Il topo, Maus in tedesco, si mangia il coccodrillo. Impossibile in natura, possibilissimo e anzi ormai probabile in economia. Il coccodrillo è quello della Lacoste, che non è solo una delle griffe più famose e più redditizie del mondo (presente in 114 Paesi, nel 2011 ha fatturato 1,6 miliardi di euro) ma anche una famiglia così lacerata da odii e rivalità che al confronto gli Atridi sembrano i Cesaroni. Risultato: il coccodrillo passa dai Lacoste ai Maus, famiglia svizzera il cui impero è grande quanto la discrezione.
All’incrocio di una storia che sembra un frullato di Dynasty e del Re Lear ci sono due personaggi: Michel Lacoste, 68 anni, uno dei figli di René, celebre tennista e creatore della griffe, e sua figlia Sophie, 36 anni, di professione attrice. Dopo aver scartato un altro figlio, Philippe, Michel voleva che a succedergli alla testa della Lacoste fosse sua nipote Béryl. Ma Sophie si è appellata ai 22 eredi Lacoste e ne ha convinto la maggior parte. Decisivo è stato l’appoggio di Sachiko Takayama Lacoste, vedova giapponese (e imparentata con la famiglia imperiale) di Bernard, fratello maggiore di Michel e suo predecessore alla testa della Maison.
Il 24 settembre, il golpe: il il CdA ha eletto Sophie presidentessa. Furore di suo padre, che ha accusato la figlia di non sapere nulla della Lacoste e di volerla in realtà vendere al gruppo Devanlay, proprietà dei Maus, che gestisce in licenza il 60% del business e possiede già il 35% del capitale. «Il lupo è entrato nell’ovile», tuonò Michel dopo la deposizione. Ma venerdì è stato lui, con un clamoroso voltafaccia, a consegnargli tutte le pecorelle, cioè i coccodrillini. Si è infatti saputo che Michel e i familiari rimastigli fedeli hanno venduto alla Devanlay «l’integralità delle loro azioni», il 30,3%. Quanto i Maus le abbiano pagate, con precisione non si sa. Secondo «Le Monde», fra 1 e 1,25 miliardi di euro. In ogni caso, sono loro i nuovi padroni.
Per ora. Perché non è ancora finita. Esiste infatti un diritto di prelazione per i familiari. Sophie e i suoi hanno un mese di tempo per comprare le azioni dei loro parenti serpenti. L’attrice ha detto ai giornali che lei e i suoi cari «faranno di tutto per assicurare la perennità del controllo familiare» e che hanno i mezzi per far valere la prelazione. La faida del coccodrillo è solo all’inizio.