Maurizio Caverzan, il Giornale 26/10/2012, 26 ottobre 2012
Briatore Flavio, di anni 62, rivelazione tv dell’anno. Si discolpi. «Sono innocente. Non era nelle previsioni
Briatore Flavio, di anni 62, rivelazione tv dell’anno. Si discolpi. «Sono innocente. Non era nelle previsioni. È stata un’esperienza divertente, impegnativa e faticosa. Non ho mai pensato al successo». Come si vede come fenomeno televisivo di culto? «Non mi ci vedo. Sono cose che non decido io, ma gli altri. Anche perché non c’era un copione. Siamo andati sempre a braccio». Chi o che cosa l’ha convinta a provarci? «The Apprentice mi era stato proposto qualche anno fa in Francia e avevo rifiutato perché impegnato con la Formula Uno. Poi ho rifiutato anche in Italia. Stavolta è arrivato Lucio Presta... Mi ha chiamato Donald Trump insistendo perché lo facessi. Ero dubbioso, in questo format non c’era nessuno che balla o canta. Adesso sembra tutto facile, ma all’inizio...». Non si capiva se il Boss ci fa o ci è. «Ci è. Quando entravo nella sala riunioni non sapevo chi sarebbe stato eliminato. La conferma che era tutto vero è nel fatto che, com’è comprensibile, la produzione di Sky magari avrebbe preferito portare avanti le ragazze più carine. Invece io ho eliminato chi pensavo non fosse adatto». Si poteva avere l’idea che i vari tormentoni e le varie iperboli fossero studiati a tavolino. «No, nel modo più assoluto. Anzi, me ne hanno tagliati anche di più divertenti. Mi sono comportato come fossi nel mio ufficio. Non ho mai avuto il problema della telecamera. Anche la famosa giacca vista culo... Una volta per i colloqui di lavoro si chiedeva in prestito la giacca di un fratello o di un cugino... Quella di Matteo Gatti (uno dei finalisti, ndr) era talmente corta che sembrava quella di un nano». Lo squalo Briatore si divertiva a infierire sui bamboccioni? «Non è che mi divertissi. All’inizio volevo svegliarli un po’ perché mi sembravano un po’ paraculi. Non si esponevano, facevano giochetti per eliminare i rivali». La Fornero ha detto che nell’accettare il primo lavoro i ventenni sono schizzinosi. Concorda? «Concordo. I ragazzi di oggi vorrebbero trovare subito il lavoro preferito. Siamo pieni di giovani in possesso di lauree generiche e disoccupati». Suo figlio Nathan Falco troverà il lavoro già pronto o si farà il mazzo? «Intanto, io ci sarò fino a un certo punto. Poi darò delle disposizioni: se si dimostrerà valido farà strada, altrimenti pazienza». Quali sono i suoi programmi o personaggi preferiti in tv? «Mi è sempre piaciuto Santoro perché sa fare molto bene la televisione. Anche se non sempre sono d’accordo con lui. Vedo volentieri anche Ballarò». Ha twittato anche dei complimenti su una delle ultime apparizioni tv di Travaglio... «Complimenti sarcastici. Quando uno vive solo sputtanando gli altri non capisco a che cosa serva. È vero, trent’anni fa ho avuto dei problemi ma poi mi sono rialzato. Ho vinto qualche mondiale di Formula Uno, ho fatto sventolare la bandiera italiana sul gradino più alto... In America quando ti rialzi la gente ti applaude. In Italia continuano a massacrarti». Lei è anche Mr Billionaire, locale-simbolo di un mondo. Quel mondo resiste o è in declino? «Billionaire è un marchio internazionale. Abbiamo locali a Istanbul, Bodrum, Marbella, Montecarlo. Stiamo aprendo a Dubai e Las Vegas. Seguiamo un certo tipo di turismo. In Italia il Billionaire o il Twiga pagano stipendi, contributi e tasse dando lavoro a 300 persone. All’estero i sindaci, come per esempio quello di Marbella, ci fanno ponti d’oro se investiamo. In Italia i saputelli radical chic ci fanno la guerra». Billionaire è il simbolo del berlusconismo. «A parte il fatto che è venuto al Billionaire due volte in tutto, Berlusconi è l’unico premier durato per un’intera legislatura. Qualcuno l’avrà votato. L’80 per cento della nostra clientela in Sardegna è straniera». Che cosa pensa di Nicole Minetti? «Non la conosco e non giudico chi non conosco. Visto quello che è successo alla Regione Lazio e in altre regioni, penso che lei abbia fatto meno danni». Anche lei era una consigliera regionale senza troppi meriti... «Se dobbiamo guardare a questo, dei 900 parlamentari italiani ne salveremmo una sessantina. La Minetti ha fatto una sfilata, gli altri ci sfilano milioni di denaro pubblico». Chi vede a Palazzo Chigi nel 2013? «Non credo che dopo il passo indietro di Berlusconi le forze moderate troveranno un accordo. Vorrei che il primo ministro avesse più poteri. Che si tagliasse la spesa pubblica dell’80 per cento, che ci fosse una Camera sola e che i parlamentari fossero dimezzati. Infine che fossero sfrondate anche le regioni e divise in tre grandi aree. Tagliate auto blu, portaborse e scorte». billionairebillionaire Ha mai carezzato l’idea di un suo impegno in politica? «No, ho una famiglia, un figlio e una moglie, a cui voglio molto bene. Ho vissuto in America, a Londra e Montecarlo. Mi piace parlare di politica e dare dei suggerimenti sul turismo». E Briatore nel 2013 tornerà con una nuova edizione di «The Apprentice» oppure è «fuori» dalla tv? «Per adesso sì, sono fuori. Però nella vita non si sa mai...».