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 2012  ottobre 24 Mercoledì calendario

CAMPIDOGLIO, COMINCIA IL BALLO DEL MATTONE

Calce e martello”, suo nonno lo chiamavano così. L’azienda di famiglia donò Botteghe Oscure al partito Comunista. E anche lui, il nipote, è stato azionista de l’Unità, amico di Massimo D’Alema e consigliere della fondazione ItalianiEuropei. Eppure, la dinastia romana dei palazzinari rossi sembra arrivata a un bivio: per uno strano percorso del destino, Alfio Marchini, potrebbe diventare il candidato dell’Udc e di una parte del centrodestra alle prossime elezioni per il Campidoglio. Sposato con una erede dei Ferruzzi, cattolico praticante e vicino all’Opus dei, Marchini junior è legatissimo a Francesco Gaetano Caltagirone: giornali e mattoni, la loro passione in comune; banche, finanza e società immobiliari, gli interessi che li fanno andare a braccetto.
E CALTAGIRONE – editore del Messaggero, palazzinaro romano per eccellenza – un certo peso nella scelta del sostituto di Gianni Alemanno ce l’ha. Su Marchini aveva puntato per la poltrona di Acea, la municipalizzata che si occupa di energia. D’altronde Marchini, a nemmeno cinquant’anni, ha già alle spalle una carriera di tutto rispetto, non solo negli affari. Con la politica si è sporcato le mani. Antonio Di Pietro lo accusò di aver manovrato contro di lui Il Sabato – giornale di cui Marchini era editore – per conto di Massimo D’Alema. Irene Pivetti, quando era presidente della Camera in quota Lega, lo volle nel consiglio di amministrazione della Rai.
A viale Mazzini durò sei mesi. Ma ora l’incontro con i palazzi (quelli della politica) potrebbe essere più fortunato. Che a Roma il ruolo dell’Udc sia a sostegno del centrodestra è ormai chiaro per due ragioni: la prima è che Caltagirone – tra le altre cose suocero di Pierferdinando Casini – già sostenitore di Alemanno è definitivamente entrato in rotta di collisione con il Pd per una serie di vicende, tra cui alcuni intoppi con il candidato alla regione Lazio, Nicola Zingaretti. La seconda è che il partito romano, guidato da Luciano Ciocchetti, è rimasto saldo in sella con Re-nata Polverini: nonostante lo scandalo Fiorito, il vicepresidente Udc non ha abbandonato il Pdl al suo destino. Nel centrodestra non confermano, dicono che il candidato naturale è sempre lui, il sindaco uscente, Gianni Alemanno.
EPPURE è lui stesso che domenica, pubblicando il suo appello dal titolo “Non possiamo più attendere”, fa sapere che “la nostra attenzione si sposta inevitabilmente verso l’Udc di Casini e verso quelle forze della società civile e del mondo cattolico che hanno in vario modo manifestato la volontà di scendere in campo”.
A Casini in persona, ha scritto il Corriere, Alemanno avrebbe offerto la sua poltrona. Ma sembra che entrambi siano più orientati per ruoli di rilievo nazionale. Al contrario, raccontano che il percorso con Mar-chini sia seriamente avviato, complice l’impasse del centrosinistra che, dopo aver dirottato Zingaretti sulla Regione, è in pieno panico per la ricerca di un candidato di peso. Mar-chini, negli ultimi anni, ha evitato la pubblica ribalta. Le uniche occasioni in cui si è parlato di lui sono i mondiali di Polo, dove ha guidato, da capitano, la squadra italiana. Ora chissà se tornerà a far parlare di sé. Racconta che Guido Carli glielo ripeteva spesso: “Gli incarichi non si scelgono, ma ti vengono incontro”.