Roberto Giardina, ItaliaOggi 25/10/2012, 25 ottobre 2012
COMMISSIONE ETICA IN GERMANIA
Sarà colpa o merito di Lutero, o di Kant, Hegel, Schopenauer o Heidegger, di Schiller o di Goethe, ma i tedeschi si pongono sempre dei problemi morali. Prima di chiedersi se conviene o no, indagano se sia giusto o sbagliato. Così nel 2001 hanno creato l’Ethikrat, la commissione etica incaricata di cercare una risposta a domande sempre spinose.
Non ha alcun potere, non emette sentenze, suggerisce piuttosto un parere, senza arrogarsi il diritto di avere ragione al di là di ogni dubbio. Ma il governo e il parlamento chiedono spesso aiuto per votare una nuova legge che potrebbe turbare le coscienze.
Da aprile lo dirige una signora, elegante e bionda. Christiane Woopen, 49 anni, cattolica, ha studiato medicina e filosofia, un’accoppiata non rara da queste parti, e dal 2009 insegna medicina etica all’Università di Colonia. La sede dell’Ethikrat, sempre a Colonia, è modesta, in una casetta nascosta in una strada secondaria, più simile allo studio di un medico della mutua. Niente lascia intuire che si tratta dell’ufficio di un ente che dovrebbe rappresentare la coscienza del paese. Dietro la scrivania di Frau Doktor Woopen, l’unica stravaganza: un manifesto di Audrey Hepburn come Holly Golightly in Colazione da Tiffany. Cioè, una escort, come sa chi ha letto il romanzo di Truman Capote da cui è stato tratto il film più edulcorato. Niente affatto un esempio morale, ma Audrey era l’attrice preferita della presidentessa da ragazzina.
«L’ufficio è piccolo», spiega, «ma io svolgo quasi tutto il lavoro a casa, quasi sempre di notte». Per riflettere non occorrono computer, né segretarie. Il bilancio è modesto: 1,65 milioni di euro. L’Ethikrat è composto da 26 membri (otto le donne), scienziati, preti e pastori protestanti, ex politici, scrittori e artisti. In carica per quattro anni, si riuniscono una volta al mese per dare un parere su questioni che spesso dividono l’opinione pubblica e i partiti. Di recente, hanno dovuto rispondere alla domanda se sia ammissibile la circoncisione, che un ministro intendeva proibire. Si sono levate le proteste dei musulmani e degli ebrei e i tedeschi sono stati accusati di antisemitismo. Ma si può avere paura di difendere un principio anche se politicamente sarebbe inopportuno, e pericoloso? L’Ethikrat è del parere che si dovrebbe attendere fino all’adolescenza, quando il diretto interessato potrà decidere da solo. In ogni caso, l’intervento deve essere seguito da medici altamente qualificati, in ospedale. Un compromesso? Di rado i 26 saggi si trovano d’accordo, litigano a lungo e aspramente tra loro, ma non si tirano mai indietro.
È giusto o no avere reintrodotto le ruote in cui deporre i neonati indesiderati per affidarli alla società come nel Medioevo? Non si dovrebbe incoraggiare l’incoscienza di certe madri, ritengono alcuni. Per altri è un modo estremo per evitare infanticidi. E l’eutanasia? Un tema tabù in Germania: il passato nazista è ancora troppo vicino. Ma non è democratico e civile aiutare chi vuole morire, e non ha i mezzi per recarsi in Svizzera, dove si offre l’assistenza (a un prezzo elevato) per mettere fine ai propri giorni senza rischi e senza soffrire?
«Ogni nostro parere provoca reazioni, ci scrivono o ci mandano migliaia di e-mail», dice Frau Woopen, «e quando è possibile cerco di rispondere personalmente, spiegando i nostri motivi. È difficile far capire che non si può decidere cedendo alle emozioni. Cerchiamo sempre di essere razionali».
«Dirigo le nostre riunioni in modo neutrale», assicura, «non si è mai tutti d’accordo, e non è mio compito influenzare questa o quella decisione. Basta evitare che si finisca in un vicolo cieco».
I dibattiti sono pubblici, e possono essere seguiti anche via internet. Differenti dalle sedute in parlamento, dove i deputati votano secondo le direttive del partito. All’Ethikrat è normale ascoltare l’avversario e magari finire per dargli ragione e cambiare idea.
A novembre, l’Ethikrat dovrà dare il suo parere su un altro problema scottante: si dovrebbe abolire il reato di incesto tra fratello e sorella? Due giovani di Lipsia, separati da piccoli, si sono incontrati da adulti, si sono innamorati, e la legge non riesce a separarli. Lui è finito anche in galera, ma è tutto vano: hanno quattro figli e vogliono vivere insieme. Nel XXI secolo dovremmo avere ancora paura di un atavico tabù? E Frau Doktor Woopen si troverà divisa: da filosofa forse potrebbe rispondere di no, e dare un altro giudizio come medico.