Panorama 25/10/2012, 25 ottobre 2012
LA VITA VERA
Più la studiano, più ne scoprono i benefici. Lo scorso marzo 3 ampie ricerche avevano suggerito che un’aspirina al giorno contribuiva ad allontanare il pericolo di tumori, qualche giorno fa altri studi hanno aggiunto: il consumo regolare di questo farmaco riduce la mortalità nel cancro alla prostata. Inoltre l’acido acetilsalicilico, principio attivo dell’aspirina, sembra essere in grado di rallentare il declino cerebrale nelle donne anziane.
Cominciamo dal tumore alla prostrata, spauracchio di tutti i maschi sopra i 50 anni. Un’analisi su 6 mila uomini con la neoplasia (l’articolo su Journal of clinical oncology) indica che tra coloro che prendevano l’aspirina la mortalità per i successivi 10 anni era del 3 per cento, paragonata all’8 per cento in quelli che non assumevano il farmaco. Meno della metà, in pratica. Vogliamo parlare di donne? Un’aspirina al giorno rallenta il declino cerebrale nelle anziane già a rischio di malattie cardiovascolari. A spiegarlo è il British medical journal, che cita un’analisi svedese su 500 donne tra 70 e 92 anni. In questo caso il ruolo protettivo del farmaco sembra legato alla sua capacità di contrastare le infiammazioni, implicate nelle malattie cardiache come nelle degenerazioni del cervello.
Detto ciò, potrebbe non essere una cattiva idea pensare all’aspirina come prevenzione anticancro o antidemenza, purché a deciderlo non siate voi, ma il medico. «Occorre valutare i benefici contro i possibili rischi» avverte Silke Kern, uno degli autori dello studio svedese. «Non sappiamo quali possono essere i pericoli a lungo termine di un consumo quotidiano e prolungato di aspirina».