Franco Bechis, Libero 24/10/2012, 24 ottobre 2012
TOLGONO SOLDI AI CIECHI PER FAR GIOCARE LA MELANDRI
[Nella legge di stabilità che taglia fondi a tutti (compresi gli altri enti culturali) spunta un «regalo» per il museo che andrà a dirigere l’ex ministro: sei milioni di euro] –
Nella legge di stabilità appena presentata in Parlamento Lorenzo Ornaghi aveva già confezionato un bel regalino per Giovanna Melandri: 4 milioni di euro di contributo del ministero dei Beni culturali a quel Maxxi sulla cui cima è stata appena dirottata la deputata del Pd. Una somma circa tre volte superiore allo stanziamento ordinario previsto dal 2011 in poi dalla legge che ne ha dato i natali: 1,4 milioni di euro. Ieri abbiamo appreso che il regalo sarà ancora più grosso: 6 milioni di euro. Lo ha annunciato la stessa Melandri di fianco al ministro che nulla ha eccepito: «Me lo ha promesso lui», ha gongolato.
La dote per rottamare un deputato Pd che rischiava di non essere più messa in lista è l’unico regalo che il governo di Mario Monti ha voluto fare per il 2013 alla cultura italiana. La legge di stabilità ha tagliato rispetto al bilancio di assestamento 2012 tutte le altre voci di spesa dei beni culturali, della ricerca e della istruzione per l’anno prossimo, con la sola eccezione della dote per fare sposare la Melandri con il museo dei suoi sogni. È da un anno che l’esecutivo dei tecnici costringe tutti gli italiani senza eccezione a tirare la cinghia, facendo dimagrire timidamente anche la spesa pubblica grazie ai tagli di Enrico Bondi. La legge di stabilità nel- le intenzioni del governo Monti doveva ridare qualche risorsa ai più poveri. Il pasticciaccio fatto con sconti Irpef, taglio delle deduzioni e aumento dell’Iva ha reso chiaro che al 99% degli italiani saranno ancora una volta sfilati dalle tasche le poche risorse economiche che ormai hanno. Insieme agli sconti-truffa sull’Irpef sono peraltro arrivati nuovi tagli in grado di fare piangere buona parte dell’Italia che viveva di soldi pubblici. Sono furiosi gli insegnanti, costretti a lavorare 24 ore al prezzo di 18. Sono più povere anche tutte le istituzioni culturali. Tutte meno una: quella della Melandri.
La deputata del Pd avrà quei quasi 5 milioni in più delle previsioni. Per trovarli Ornaghi è andato a colpire con le forbici altri capitoli di bilancio senza nemmeno rendersi conto di quel che stava facendo. La dote della Melandri è pagata ad esempio dai ciechi d’Italia. A loro sono stati tagliati 2,6 milioni di euro che erano destinati nel 2012 alla Biblioteca per ciechi Regina Margherita (-1,5 milioni), al Centro nazionale del libro parlato (tolto 1 milione dimezzando lo stanziamento), al Centro del libro parlato di Feltre (-121 mila euro). Un centinaio di migliaia di euro è stato preso invece dai contributi stanziati per la diffusione della cultura ebraica. Al Museo nazionale della Shoah ad esempio arriverà un contributo di 457.285 euro tagliato di 64.222 euro rispetto alla spesa del 2012. Chissà quanto saranno felici le istituzioni culturali ebraiche di contribuire perfino finanziariamente alla nobile causa: trovare una poltrona alla Melandri. Poco meno di un milione è stato tagliato alla Scala di Milano e al teatro dell’Opera di Roma, e quasi duecentomila euro sono arrivati riducendo i contributi per il teatro d’opera Carlo Felice di Genova. Anche loro non avranno un Maxxi entusiasmo per le scelte di Ornaghi. Come piangeranno i carabinieri che si occupano della tutela del patrimonio artistico, cui sono stati ridotti i fondi di 443.193 euro.
Le forbici hanno ridotto secondo i dettami della legge di stabilità anche in modo sensibile voci di spesa assai delicate. Tolti ad esempio 12,7 milioni di euro al capitolo dei fondi per interventi urgenti dovuti ad emergenze ambientali che danneggiano il patrimonio culturale. La sforbiciata è grande, perché restano solo 31,2 milioni di euro e quel capitolo è il primo a cui attingere quando capita un terremoto, una inondazione, una frana. Così come sono stati ridotti di 11,8 milioni i fondi per la conservazione del patrimonio artistico, scesi a 43,4 milioni per l’anno prossimo.