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 2012  ottobre 26 Venerdì calendario

LE “AMAZZONI” NON DEMORDONO “IN CAMPO ANCHE NOI”

[La Biancofiore: continueremo la rivoluzione liberale] –
Una, Michaela Biancofiore, insiste sulla «forza di noi amazzoni per continuare la rivoluzione liberale avviata da Berlusconi». L’altra, Nunzia Di Girolamo, evidenzia un distinguo «tra l’aspetto positivo delle amazzoni, quello combattivo, contro la visione maschilista alla Gheddafi». Un’altra ancora, Gabriella Giammanco, non si riconosce «nell’etichetta di amazzone, ma solo nella condivisione di un progetto di rinnovamento».

Le pasionarie Pdl area Forza Italia hanno in comune l’arte di graffiare. Non solo assicurano di aver saputo del passo indietro «del presidente Berlusconi» dalle agenzie di stampa, ma mettono in guardia sul tentativo delle altre di fare la primadonna sostenendo di essere stata contattata prima del grande annuncio. Per il resto sembrano esistere come amazzoni più nella testa di Berlusconi che nella realtà. Non a caso l’ex premier, prima di comunicare il ritiro dalla corsa alla presidenza del Consiglio, aveva suggerito la formazione di alcune liste elettorali. Da quella degli Incensurati a quella dei Fratelli d’Italia. Di quest’ultima è grande sostenitrice la Biancofiore che sfida anche i colleghi Rampelli e Podestà. «Hanno un bel reclamare il nome della lista - ribadisce -. Il nome appartiene solo a Goffredo Mameli e comunque come simbolo di partito non è stato registrato».

Tanta sicurezza tradisce tuttavia qualche incertezza non da poco. L’orfana apparentemente più inconsolabile di Berlusconi, «se si ritirasse dalla scena politica io non mi candiderei più», si rivela poi pronta a fare il grande salto. «Mi hanno chiesto di candidarmi alle primarie - annuncia Michaela Biancofiore -. Ci sto pensando, devo prima capire il meccanismo delle elezioni». Subito dopo però afferma che «l’unico candidato papabile è Frattini oppure, in alternativa, Monti». Bocciati «Alfano e Santanché, ottimi a guidare il partito ma non il Paese». Decisamente contraria al toto nomi è invece Nunzia Di Girolamo: «Non è questo il momento. Prima di tutto perché è ancora troppo presto, tant’è vero che sono scandalizzata dall’entusiasmo con cui alcuni esponenti del Pdl hanno accolto il ritiro del presidente Berlusconi. Si dovrebbero vergognare, altro che congratularsi per il sacrificio per il Paese. E comunque prima di appoggiare qualcuno voglio sentire i programmi. Senza dimenticare mai che di Silvio Berlusconi ne esiste uno solo e non è imitabile».

La meno battagliera è Gabriella Giammanco: «Non sono né spaventata né preoccupata per il rifiuto di Berlusconi a candidarsi come premier. Il cambiamento è importante e ben vengano le primarie, strumento democratico per coinvolgere in maniera diretta i cittadini. L’unico rammarico è, ovviamente, aver perso la possibilità di avere come capo di governo un grande leader come Berlusconi».