Enrico Franceschini, la Repubblica 26/10/2012, 26 ottobre 2012
LONDRA [
Effetto olimpiadi l’oro lo vince il Pil] –
LONDRA
La Gran Bretagna ha vinto un’altra medaglia alle Olimpiadi: quella del rimbalzo economico. L’effetto positivo dei Giochi di questa estate a Londra fa infatti uscire il Regno Unito dalla recessione. Grazie alle vendite dei biglietti per le varie discipline sportive e al business che la manifestazione si è portata dietro, fra ristoranti, alberghi e commercio di souvenir, il prodotto interno lordo (Pil) è cresciuto dell’1 per cento nei tre mesi fra luglio e settembre, riportando l’economia nazionale in attivo dopo nove mesi di decrescita. Si sarebbe così conclusa la “double dip recession”, il secondo tuffo nella recessione, come si dice in gergo per definire due recessioni consecutive: quella del 2008-2009, che ha colpito questo paese e gran parte dell’Occidente, è stata seguita qui da un biennio di crescita anemica e poi da una nuova crisi, tre trimestri di seguito di contrazione del Pil. Due trimestri consecutivi di decrescita sono la definizione ufficiale di recessione. Si temeva che ce ne sarebbe stato un altro e invece l’estate avrebbe regalato ai britannici una boccata di ossigeno.
Il condizionale è d’obbligo, perché si tratta di una prima stima, diffusa da un’agenzia specializzata, in attesa delle cifre ufficiali, che potrebbero modificare l’indicazione di una crescita dell’1 per cento nello scorso trimestre. Ma gli analisti della City calcolano che, se anche la correzione fosse al ribasso, probabilmente il
Pil resterebbe in attivo, segnalando una per quanto debole uscita dal tunnel recessivo. Resta da vedere se si tratti dell’inizio di un trend positivo o di una risalita occasionale facilitata da fattori contingenti. Come la spinta ricevuta dalle Olimpiadi. Erano state annunciate come la manna che avrebbe risanato tutti i guai, sono andate bene sul piano organizzativo e sportivo, ma il verdetto economico era più incerto perché, pur attirando gli appassionati di sport, hanno tenuto lontani da Londra tutti gli altri turisti “normali”, che temevano di trovare prezzi troppo alti (e non sbagliavano), ingorghi atroci (la loro assenza li ha evitati) e terrorismo o violenze d’altro tipo (per fortuna non ce ne sono stati). Il verdetto ora è arrivato ed è doppiamente positivo, perché i Giochi, oltre ad avere dato una spinta al Pil, hanno fatto spendere 400 milioni di sterline in meno rispetto al budget stanziato di circa 9 miliardi di sterline.
Ma di fattori contingenti ce n’erano altri, come le pessime condizioni atmosferiche del precedente trimestre recessivo di aprile-maggio-giugno (la maggiore quantità di pioggia in un secolo, che non incoraggia il consumo), e un giorno festivo extra, indetto per celebrare il Giubileo di Diamante (60 anni sul trono) della regina. «Abbiamo ancora molta strada da fare, ma queste cifre dimostrano che stiamo andando nella direzione giusta», commenta il ministro del Tesoro George Osborne, che riceve finalmente una buona notizia dopo due anni di dubbi sulla sua politica. «La debolezza di fondo dell’economia britannica rimane», obietta il laburista Ed Balls. Ha ragione, perché il Pil non è ancora tornato ai livelli di espansione che precedettero la grande crisi globale del 2008. Almeno però non è più in recessione: una quanto mai benvenuta medaglietta d’oro post-olimpica per il “Team Gb”.