Elsa Vinci, la Repubblica 26/10/2012, 26 ottobre 2012
“IO, VACCINATA PRIMA DELLO STOP HO FEBBRE E DOLORI OVUNQUE E ORA NON SANNO COME CURARMI”
ROMA
— «Gola gonfia, collo rigido, febbre. Dolori muscolari e un gran mal di testa. Le vene delle mani sono grossissime, sento il sangue pulsare e questo mi fa molta impressione». Lina Agostini, 73 anni, giornalista in pensione, meno di 24 ore dopo avere fatto il vaccino antinfluenzale “Influpozzi adiuvato” della Novartis, uno di quelli messi al bando dal ministero della Salute, si sente «esattamente» come recita il foglietto delle avvertenze alla voce “effetti collaterali”. Ce li ha tutti. «Sono un po’ spaventata — dice — Data l’età, sa com’è». Ma ha disobbedito al medico curante, che l’ha subito spedita al pronto soccorso. «Non ci sono andata. Vedo come va la notte. Se non peggiora, vorrei evitare il ricovero». Lina Agostini, che di solito gode di ottima salute, non ha patologie legate all’età e va da sola in America, è stata particolarmente sfortunata. Era dal medico alla Asl RME a fare la puntura proprio nei minuti in cui le agenzie di stampa battevano la notizia sul divieto. «Misteriosa vicenda».
Perché misteriosa?
«Erano giorni che cercavo il vaccino, ma in farmacia non si trovava. “Non arriva, non c’è”, dicevano. Un mistero, appunto, ho pensato. Mi è sembrato un po’ strano, ecco».
Quando ha saputo che le avevano iniettato il vaccino appena vietato?
«Diverse ore dopo aver cominciato a star male. Me lo ha detto mio figlio, ieri mattina. Ma nella notte mi ero svegliata molto sudata, indolenzita. Non potevo muovere il collo, le gambe».
E ha pensato al farmaco della Novartis?
«No, ho pensato che stavo male, che forse mi stava prendendo un colpo. Perché avrei dovuto pensare al vaccino? L’avevo fatto anche l’anno scorso e non era successo niente, non mi è venuta in mente nemmeno la possibile reazione allergica. Poi mio figlio mi ha chiesto quale prodotto avessi preso e mi ha detto che era il terzo nella lista di quelli bloccati dal ministero della Salute, che ho subito chiamato».
Al ministero le hanno risposto, ha ricevuto indicazioni, un aiuto?
«No. Quindi ho chiamato il medico curante, la dottoressa
era preoccupatissima: “Venga subito che la visito”, mi ha ordinato. Ma una volta lì, misurata la pressione, non sapeva che fare o meglio che darmi perché il ministero non lo ha detto. Il giorno prima aveva vaccinato sette pazienti, anche bambini. Era avvilita ».
Il medico non ha potuto aggredire il suo malessere perché il ministero della Salute non ha fornito indicazioni?
«Esatto. Mi ha spiegato che nessuno di loro aveva ricevuto indicazioni».
Non le ha potuto dare alcun farmaco?
«No, come faceva? Si preoccupava per il cuore. Mi ha prescritto una serie di esami, soprattutto sulla coagulazione del sangue. Li farò domani, oggi sto troppo male. Ho brividi, pruriti dappertutto. La dottoressa mi ha spedita in ospedale ma io non ci sono andata. Magari muoio di vaccino».
Almeno non lo ha pagato. «In Italia si muore gratis».