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 2012  ottobre 25 Giovedì calendario

Bond, Draghi dà una lezione ai tedeschi - Novanta minuti giocati tutti al­l’attacco. A difesa dello scudo anti­spread

Bond, Draghi dà una lezione ai tedeschi - Novanta minuti giocati tutti al­l’attacco. A difesa dello scudo anti­spread. Non ha avuto bisogno dei supplementari, Mario Draghi, per smontare ieri, davanti al Bun­destag, il Parlamento tedesco, le accuse con cui nelle ultime setti­mane, dallo scontro plateale con la Bundesbank in poi, una buona fetta della Germania ha messo sul­la graticola il piano di acquisti illi­mitati di bond sovrani. Quattro i punti fondamentali messi a fuoco dal presidente della Bce durante l’audizione. Il primo: quello che tecnicamente viene definito Ou­tright mone­tary transac­tions (Omt), non è un finan­ziamento occul­to ai governi; il secondo:l’indi­pendenza del­l’Eurotower non è in perico­lo; il terzo: il pia­no non genera inflazione; infi­ne, il firewall è privo di conseguen­ze per i contribuenti europei. In un’ora e mezza Draghi ha di­spensato certezze sull’Omt, semi­nando dubbi sulla Grecia. «Sono stati fatti dei progressi,ma non c’è ancora una decisione»,ha detto,li­quidando la notizia secondo cui Atene avrebbe raggiunto un’inte­sa con la Troika per una proroga di due anni del termine per risanare i conti. In cambio, il governo Sa­maras avrebbe accettato altre mi­sure di austerity per 9,2 miliardi di euro nel 2013 e per complessivi 13,5 miliardi entro la fine del 2014, e deciso di alzare l’età pensionisti­ca da 65 a 67 anni. Una specie di giallo ellenico, passato subito in secondo piano ri­spetto allo scudo. Lo stesso Dra­ghi è parso sbrigativo quando ha definito la disoccupazione «de­plorevolmente alta» e ribadito che «per il prossimo anno ci aspet­tiamo una ripresa molto gradua­le ». Poche parole, ma significati­ve, quelle dedicate ai tedeschi: l’eventuale collasso dell’euro«sa­rebbe lo scenario più costoso per la Germania». Ecco perché l’Omt deve avere un senso per tutti. Dra­ghi ha ricostruito minuziosamen­te il momento-chiave in cui è ma­turata la decisione di procedere con l’Omt. «Alcuni investitori - ha spiegato - si lasciavano sempre più influenzare da scenari disa­strosi immaginari» nell’Eurozo­na. Per questa ragione, «ai Paesi percepiti come i più vulnerabili ve­nivano applicati tassi di interesse che andavano ben al di là di quan­to giustificato dai fondamentali economici o dai corrispondenti premi di rischio». Una reazione, quella dei mercati, giustificata dal­le politiche «inadeguate» adotta­te in passato da alcuni governi. Non deve più accadere, ha ammo­nito l’ex governatore di Bankita­lia. La strada delle riforme non va quindi abbandonata. In caso con­trario, lo scudo anti-spread sareb­be un boomerang per i contri­buenti. Ma questo non succederà perché «la Bce interviene solo nei Paesi in cui economia e finanze pubbliche sono su una rotta soste­nibile ». Quanto alle critiche di aver in­trodotto con l’Omt una forma ma­scherata di aiuto ai governi, Dra­ghi ha ricordato che «agiremo so­lo sui mercati secondari, do­ve i bond sono già stati emessi e commercia­lizzati. Se ci sa­ranno interven­ti riguarderan­no l’acquisto di bond dagli investitori e non dai governi». Il numero uno dell’Eurotower si è poi soffermato su un tema verso cui i tedeschi so­no iper- sensibili,quello dell’infla­zione, negando che l’acquisto di bond possa impattare sulla stabili­tà dei prezzi. «Per ogni euro iniet­tato nel sistema- ha garantito- un euro sarà ritirato dalla massa di cir­colante ». Al tempo stesso, i poteri di super-vigilanza sulle seimila banche dell’Eurozona affidati al­l’Eurotower non ridurranno l’in­dipendenza della Banca centrale. «Si costruirà una muraglia cinese così alta» da non creare rischi nep­pure al mandato in materia di poli­tica monetaria. Insomma: missione compiuta a Berlino? Risposta di Draghi: «Sa­rebbe troppo ambizioso...».