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 2012  ottobre 25 Giovedì calendario

«IL CORSO DELLA SUA STORIA DEVIATO DALLA MAGISTRATURA» —

Senatore Sandro Bondi: in un momento così, un berlusconiano come lei, cosa prova?
«Provo un sentimento di profonda ammirazione. Berlusconi, ancora una volta, ha dimostrato che, nei momenti cruciali, è abilissimo nel prendere la decisione giusta, inattesa, che sorprende, spiazza, meraviglia».
Si è consigliato con qualcuno?
«Lo escludo. Non vi sarà sfuggito che in tanti, come per un pellegrinaggio, si sono recati a Palazzo Grazioli e ad Arcore per suggerire e invocare. Lui ha ascoltato tutti: poi, come sempre, ha deciso in totale solitudine, seguendo il suo fenomenale istinto».
Berlusconi è stato, nel bene e nel male, lo straordinario protagonista degli ultimi diciotto anni di vita politica di questo Paese: in cosa ha fallito e in cosa ha vinto?
«Guardi, tutti fanno errori: però credo che Berlusconi per primo abbia compreso come, in Italia, le promesse e le sfide della politica sono destinate ad infrangersi contro una realtà imbarbarita...».
Fuori dalla retorica?
«Beh, ricordo certi pomeriggi, quando passavo a trovarlo nel suo ufficio e lo trovavo lì, sconsolato, rammaricato, a volte incredulo. L’imprenditore che era in lui, e che con tanto entusiasmo s’era gettato in politica per cambiare il volto di questo Paese, capiva che ogni decisione era destinata ad affogare nelle sabbie mobili della burocrazia e...».
Però dalle ultime elezioni uscì con una maggioranza parlamentare fortissima, che — volendo — gli avrebbe consentito di fare riforme grandiose.
«Mi ascolti: premesso che in Italia nessuno ha gli strumenti necessari per governare e cambiare le cose, perché l’unico potere vero è quello di impedire le decisioni, anche quelle più sacrosante e condivise... premesso questo, in una sera così solenne ed epocale credo sia opportuno dire che è stata la magistratura ad aver deviato, tecnicamente, il corso della storia politica di Berlusconi. L’accanimento con cui certi giudici lo hanno letteralmente perseguitato non ha precedenti e...».
Senatore: i rapporti con Dell’Utri e Mangano, il caso Mills, e poi la vicenda D’Addario e i bunga bunga, Ruby... Lei non può dire che...
«Cosa non posso dire? Lasci stare... se ha resistito psicologicamente è solo perché, appunto, parliamo di un uomo eccezionale».
Politicamente, ora, cosa può accadere?
«La mossa di Berlusconi rischia di cambiare gli equilibri sia a destra che a sinistra. A destra, perché adesso, con la sua uscita di scena, non è più impossibile ripensare a forme di aggregazione già viste in passato...».
Sta pensando anche a una nuova intesa con l’Udc?
«Sì, certo, anche».
E a sinistra?
«Lì, potrebbero convincersi a cedere, pure loro, al rinnovamento. La suggestione di uno scontro Alfano-Renzi è innegabilmente forte, non trova?».
Alfano dovrà però vincere le primarie...
«Il partito è con lui. Anche i La Russa e i Gasparri... sì sì, sono tutti con lui».
(Sandro Bondi, 53 anni — ex ministro della Cultura con il vezzo di scrivere poesie, ex coordinatore del Pdl — prima di incontrare il Cavaliere era stato il sindaco comunista di Fivizzano).
Fabrizio Roncone