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 2012  ottobre 25 Giovedì calendario

DISCARICHE ILLEGALI, ITALIA VERSO MEGA-MULTA

Nuova, ma prevedibile, ’bac­chettata’ dell’Europa all’Ita­lia in materia di rifiuti. Che ci costerà 56 milioni di euro e, se non provvederemo, altri 256mila al gior­no. E si rischia seriamente di dover pagare la multa per non aver ancora proceduto alla bonifica di 255 disca­riche illegali - 16 con rifiuti pericolo­si - sparse per tutta la Penisola, ma concentrate soprattutto nelle regioni del centro-sud (51 in Campania, 43 in Calabria, 37 in Abruzzo, 32 nel La­zio, 24 in Sicilia). La Commissione eu­ropea - su proposta del responsabile per l’ambiente Janez Potocnik - ha in­fatti chiesto ieri alla Corte di giustizia Ue di condannare l’Italia per non a­ver rispettato la sentenza sulle stesse discariche emessa dalla stessa Corte nell’aprile del 2007 e di sanzionarla, per questo, con una multa da 56 mi­lioni. Più un’ammenda da 256.819,20 euro al giorno per tutto il periodo che passerà dalla pronuncia di un’even­tuale seconda condanna a quando la situazione italiana non sarà stata to­talmente sanata. «Nonostante gli impegni assunti dal­le autorità italiane nel 2007 e alcuni progressi significativi compiuti – sot­tolinea la Commissione – solo 31 di­scariche problematiche saranno bo­nificate entro la fine del 2012 e un ca­lendario completo per l’ultimazione dei lavori è stato programmato unica­mente per 132 discariche. Inoltre – ri­leva ancora Bruxelles – la Commissio­ne non dispone di informazioni da cui risulti che l’Italia abbia istituito un si­stema di controllo adeguato per evi­tare l’apertura di nuove discariche il­legali ». Ma quello delle discariche è solo il sin­tomo di una malattia più grave. Di si­stema. L’Italia, ricorda infatti l’esecu­tivo Ue, occupa appena il ventesimo posto, tra i 27 Paesi comunitari, nella classifica dell’efficienza nella gestio­ne dei rifiuti. Sul totale di quelli urba­ni ben il 51% finisce in discarica (con­tro una media Ue del 38%) e quelli ri­ciclati non vanno oltre il 21% (il 25% nella media Ue).

Ma potrebbe presto arrivare una nuo­va ’botta’. È ancora pendente la pro­cedura d’infrazione aperta per le di­scariche in Campania. E, vista l’attua­le situazione, appare molto probabi­le, e alcune fonti di Bruxelles lo con­fermano, l’arrivo di un nuovo deferi­mento alla Corte. Si tratta di «una storia a due facce: la prima è la cattiva gestione» in alcune parti d’Italia, l’altra «riguarda il fatto che le discariche abusive devono es­sere risanate» ma al momento sono ferme. È il commento del ministro del­l’Ambiente, Corrado Clini, secondo il quale per sbloccare le bonifiche delle discariche si «allentino i vincoli del Patto di stabilità», dal momento che molti enti locali hanno «progetti e pro­grammi », oltre che risorse da usare, ma «non riescono ad utilizzarle» pro­prio per i vincoli. Per Clini il problema che si pone è lo stesso del dissesto i­drogeologico. Si tratta di «decidere se per rispettare il Patto di stabilità dob­biamo pagare il costo dei danni» di fra­ne e alluvioni o della malagestione dei rifiuti, oppure, insiste, «cominciare a considerare di allentare in alcuni casi i vincoli del Patto di stabilità».