VARIE 24/10/2012, 24 ottobre 2012
APPUNTI PER GAZZETTA - L’ANNUNCIO UFFICIALE. BERLUSCONI SI RITIRA
REPUBBLICA.IT
ROMA - "Per amore dell’Italia si possono fare pazzie e cose sagge. Diciotto anni fa sono entrato in campo, una follia non priva di saggezza: ora preferisco fare un passo indietro per le stesse ragioni d’amore che mi spinsero a muovermi allora". Lo dice Silvio Berlusconi, che annuncia: "Non ripresenterò la mia candidatura a premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol. Ho ancora buoni muscoli e un po’ di testa, ma quel che mi spetta è dare consigli, offrire memoria, raccontare e giudicare senza intrusività". Inoltre l’ex premier annuncia che il 16 dicembre si faranno le primarie del Pdl. "Con elezioni primarie aperte nel Popolo della Libertà, sapremo entro dicembre chi sarà il mio successore, dopo una competizione serena e libera tra personalità diverse e idee diverse cementate da valori comuni. Il movimento fisserà la data in tempi ravvicinati, io suggerisco quella del 16 dicembre, saranno gli italiani", a scegliere. E all’annuncio ha risposto dopo poco Daniela Santanchè: "Mi candiderò assolutamente" alle
primarie del Pdl appena indette da Berlusconi.
"Siamo stati chiamati spregiativamente - ha continuato Berlusconi - populisti e antipolitici della prima ora. Siamo stati in effetti sostenitori di un’idea di alternanza alla guida dello Stato sostenuta dal voto popolare conquistato con la persuasione che crea consenso", ha detto ancora l’ex premier. "Sono personalmente fiero e cosciente dei limiti
della mia opera e dell’opera collettiva che abbiamo intrapreso, per avere realizzato la riforma delle riforme rendendo viva, palpitante ed emozionante la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini. Questo non poteva che avere un prezzo, la deriva verso ideologismi e sentimenti di avversione personale, verso denigrazioni e delegittimazioni faziose che non hanno fatto il bene dell’Italia" e poi ha concluso: "La continuità con lo sforzo riformatore cominciato diciotto anni fa è in pericolo serio. Una coalizione di sinistra che vuole tornare indietro alle logiche di centralizzazione pianificatrice che hanno prodotto la montagna del debito pubblico e l’esplosione del paese corporativo e pigro che conosciamo, chiede di governare con uno stuolo di professionisti di partito educati e formati nelle vecchie ideologie egualitarie, solidariste e collettiviste del Novecento. Sta al Popolo della Libertà, al segretario Angelino Alfano, e a una generazione giovane che riproduca il miracolo del 1994, dare una seria e impegnativa battaglia per fermare questa deriva".
Poi ha riconosciuto i meriti di Mario Monti: "Sono stati commessi errori, alcuni riparabili a partire dalle correzioni alla legge di stabilità 1 e ad alcune misure fiscali sbagliate, ma la direzione riformatrice e liberale è stata sostanzialmente chiara". E Monti sembra chiuso nella tenaglia tra Pd e Pdl, con Berlusconi che ieri sera ha iniziato a incalzarlo sulle tasse "perché non possiamo farci scavalcare da Bersani su questo tema", ha detto ieri Berlusconi ai suoi prima di entrare a Palazzo Chigi per una cena con il presidente del Consiglio, Gianni Letta e Angelino Alfano. Pur senza arrivare a minacciare la crisi di governo come gli hanno consigliato i falchi anti-Monti del Pdl, Berlusconi, contro il parere di Formigoni e Albertini, ha aperto un tavolo di trattativa con Roberto Maroni. La crisi della giunta lombarda gli ha consentito di riaprire una partita che sembrava persa, quella dell’alleanza nazionale alle politiche con il Carroccio maroniano. Oltre alla concessione a Maroni della candidatura a presidente della Lombardia, tre sono le modifiche che il Pdl ha chiesto al governo. Cancellare "l’abominio" della retroattività delle norme sfavorevoli sulle detrazioni. No all’aumento dell’Iva. E se proprio si vuole ridurre l’Irpef, come ha spiegato l’ex sottosegretario all’Economia Luigi Casero, "andando a incidere davvero e non con un intervento che non cambia nulla, la strada è procedere con il taglio delle spese pubbliche e l’abbattimento del debito".
Le reazioni. "Questa è una vittoria per il Popolo della Libertà che ha bisogno di rimettere le scelte nelle mani degli italiani. Un bisogno che Berlusconi ha capito prima degli altri. Ripartire con lo spirito del 1994 significa questo", ha detto a Tgcom24 Giorgia Meloni (Pdl) dopo la divulgazione della nota del cavaliere. "Chiunque è un candidato perfetto perché abbiamo un’ampia classe dirigente molto bella. Di identikit se ne possono fare molti". Che sia una scelta "generosa" quella di celebrare le primarie il 16 dicembre è il commento del presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: "E’ una decisione generosa, aperta al futuro, che mobilita e rilancia il popolo del centrodestra". Per Guido Crosetto, deputato del pdl "il passo indietro Berlusconi lo ha fatto una mese fa. Io chiedo le primarie da tempo e sono contento che il passo avanti in tal senso lo abbia fatto sempre Berlusconi. Ci saranno almeno tre e quattro candidati. Tuttavia è prematuro fare nomi". "Spero che Angelino Alfano, leggendo certe dichiarazioni, capisca che c’è chi lo sta usando contro il radicale rinnovamento della classe dirigente di questo paese, che ancora una volta, come nel ’94, solo Berlusconi è riuscito a porre in essere", ha detto invece Michaela Biancofiore, coordinatore per l’ex premier in Trentino Alto Adige.
"E’ una decisione politicamente importante perché rompe il muro di silenzio che durava da molto tempo e che dall’interno del partito veniva chiesto di rompere", ha detto Franco Frattini che, sui candidati e la possibilità di sostegno a qualcuno, lascia trapelare il nome di Alfano: "Mi auguro che Alfano elabori una proposta sostenibile per le primarie e in vista di ciò la sosterremo".
(24 ottobre 2012)
CORRIERE.IT
Preso in parola. Silvio Berlusconi aveva finito da poco di lanciare la proposta di indire delle primarie il 16 dicembre per trovare il candidato premier del Pdl, che è partita la prima candidatura.
SANTANCHE’ - «Mi candiderò assolutamente» alle primarie del Pdl appena indette da Berlusconi dice Daniela Santanchè, interpellata telefonicamente.
BARBARA BERLUSCONI - Vedere la prima candidatura dopo pochi minuti vuol dire che il Pdl ha preso sul serio le parole del suo storico leader. E una conferma in tal senso arriva anche da una delle figlie dell’ex premier, vale a dire Barbara Berlusconi, che uscendo dalla sede del Milan ha dichiarato: «La responsabilità di rappresentare la maggioranza degli italiani spetta ora ad altri. E i tanti che in questi anni hanno dato lezioni hanno l’opportunità di mettersi alla prova».
QUAGLIARIELLO - C’è invece chi già tira la volata al segretario attuale del Pdl Angelino Alfano. Come il vicecapogruppo al Senato Gaetano Quagliariello che spiega: «Un leader si vede dal coraggio e a volte il coraggio impone passi avanti, altre quello di fare un passo indietro. Berlusconi ha avuto al forza di fare entrambe le scelte. La prospettiva dell’unione dei moderati è diventata reale e forte. Questo è stato possibile grazie alla determinazione e alla pazienza del segretario Alfano. Se ci sarà la sua candidatura la appoggerò».
CORSARO - Non mancano le critiche anche all’interno del partito. «Abbiamo perso 4 mesi. Ora chi si candida a primarie dica dove intende portare il centrodestra, e con chi» sottolinea il vice capogruppo vicario del Pdl alla Camera, Massimo Corsaro
ROTONDI - C’è chi però pura apprezzando la scelta è critico sulle modalità della proposta. E’ il caso dell’ex ministro Pdl Gianfranco Rotondi per il quale «Da Berlusconi viene una decisione storica. Martedì sera riuniremo i parlamentari e i dirigenti di area Dc per un contributo originale a questa nuova stagione politica. Sarebbe stato meglio apprendere queste novità diversamente che dalle agenzie».
IL PD - Ma non mancano gli interventi anche da esponenti di altri partiti. A cominciare dal Pd che con Stefano Ceccanti lancia una provocazione: «Berlusconi dichiara che si ritira e vuole primarie, a questo punto perchè non simultanee con controllo incrociato che si voti solo per una?».
«Per la malconcia democrazia italiana il fatto che anche il Pdl decida le primarie mi pare una buona notizia» sottolinea invece il numero due del Pd Enrico Letta.
REUTERS
ROMA, 24 ottobre (Reuters) - Silvio Berlusconi avrebbe deciso di non candidarsi alle prossime elezioni politiche annunciando contemporaneamente le primarie per scegliere il candidato premier del centrodestra alle elezioni.
E’ quanto scrive sul suo sito il Foglio di Giuliano Ferrara annunciando a breve un comunicato ufficiale che Berlusconi avrebeb intenzione di diramare alle agenzie.
"Il Cav. ufficializza la sua uscita dalla politica: ’Non mi ricandido, via alle primarie’. Tra pochi minuti il comunicato ufficiale dovrebbe apparire sulle agenzie", svrive il Foglio.