Marco Castoro, ItaliaOggi 23/10/2012, 23 ottobre 2012
SANTORO CHIAMA L’ULTIMO GIRO
Michele Santoro riparte da La7, ma questa volta è il suo ultimo giro da conduttore di trasmissioni di approfondimento. È lui stesso a dirlo in un’affollata conferenza stampa (nella quale nascosto tra il pubblico c’era anche Gianni Stella, l’ex capo di Telecom Italia Media). Santoro non lascerà il mondo della tv, anzi, è destinato a essere protagonista anche della nuova era che sta nascendo.
In pratica l’anchorman ha le idee ben chiare sul futuro: la vecchia tv è finita, tra meno di tre anni sarà irriconoscibile.
Quindi bisogna rivedere tutto il mercato pubblicitario. Non ci sono più programmi che garantiscono il 30% di share, a eccezione di quei 2-3 eventi l’anno, e di conseguenza non si possono nemmeno spendere tanti soldi per le mega-produzioni. A tale scopo ben vengano i produttori che sanno fare programmi tv a costi bassi. E la società di Santoro ha proprio questo come core business. «Il sistema politico e quello televisivo», sottolinea l’anchorman, «sono scossi da un terremoto che sconvolgerà tutto».
Servizio pubblico riparte giovedì prossimo da La7, che a giudizio del conduttore è oggi «una carta spendibile per costruire il futuro. Mi auguro che da questo incontro con la rete diretta da Paolo Ruffini (presente al suo fianco, ndr) possa nascere una collaborazione anche per programmi diversi». A cominciare dalle docufiction, tanto care all’ex Annozero. Ma quando c’è Santoro è difficile che non si parli di politica. «In Italia non c’è più una maggioranza silenziosa, siamo alla ricerca di un leader che non c’è. A me non piace il termine rottamatore, tuttavia bisogna riconoscere a Matteo Renzi e Beppe Grillo di aver agitato le acque stagnanti al punto da provocare uno choc nel sistema. Ora non è più possibile tornare indietro».
Ospiti della prima puntata saranno Matteo Renzi, Gianfranco Fini e Diego Della Valle. Squadra al completo (con il probabile innesto in corsa di Luisella Costamagna), Ci saranno Marco Travaglio, Vauro, Sandro Ruotolo, Gianni Dragoni e Giulia Innocenzi. Quest’ultima gestirà uno spazio che ricorda un po’ un reality: gli otto aspiranti premier più votati nei sondaggi si affronteranno in un barrage, con tanto di televoto e preferenze espresse sui social network. Una sorta di 8 piccoli indiani con un unico superstite, al termine del ciclo di trasmissioni (intorno a Natale), degno di sfidare nell’ultimo duello Mario Monti.
Santoro e la sua società restano autonomi e quindi responsabili (anche legalmente) di ciò che va in onda, nonché proprietari dei contenuti che producono. La scenografia del nuovo Servizio pubblico sarà più raccolta, ma non mancheranno i tubi innocenti. Ovviamente il progetto è sempre in partnership con il Fatto quotidiano. Continuerà la messa in onda in streaming e su Radio Radicale. Obiettivo conquistare in tutta la stagione quel mezzo punto di share che vale dai 20 ai 25 milioni per La7 (meglio poi se si porta a casa un punto in più che significa 50 milioni). I 100 mila donatori che sostengono la società sono destinati ad aumentare e parte dei profitti andranno a iniziative sociali.
E per finire due belle confessioni in stile Santoro. Cominciamo dalle primarie del Pd, andrà a votare? «Non ci pensiamo nemmeno, né io né Vauro». Le manca Berlusconi? «Semmai mancherà a Ruby, non certo a me». Belle risposte. Tuttavia, alla fine c’è sempre un quesito a cui neanche Santoro sa dare una risposta appropriata: chi comanda oggi in Rai? I tecnici o i partiti? Mah...