ItaliaOggi 23/10/2012, 23 ottobre 2012
GUERRA DEI SESSI A GERUSALEMME
Il Muro del pianto a Gerusalemme è al centro di una polemica dei sessi. Le legge giudaica non considera allo stesso modo uomini e donne quando si raccolgono in preghiera per le lamentazioni. I primi hanno a disposizione uno spazio doppio. Ma, soprattutto, le donne non hanno il diritto di indossare lo scialle di preghiera, di tenere in mano un libro della Torah, di leggere e pregare ad alta voce.
Non tutte si rassegnano.
Anat Hoffman, a capo del movimento Donne del Muro, ha deciso di battersi per ottenere gli stessi diritti degli uomini. In 250 si sono radunate davanti al Muro e, come accade spesso, hanno iniziato ad alzare il tono di voce e a indossare lo scialle. In questi casi la polizia interviene e stavolta lo ha fatto in maniera più brusca del solito: Hoffman è stata ammanettata e portata via dalla polizia senza troppo riguardo. Ella ha denunciato un trattamento di eccessivo rigore in prigione. Tuttavia la polizia israeliana ha spiegato che Hoffman sarebbe potuta uscire dal carcere dopo poche ore se avesse accettato le condizioni imposte: niente scialle ed evitare di turbare l’ordine pubblico.
Il rabbino ortodosso del Muro, Shmuel Rabinowitz, ha precisato che lo spazio ridotto riservato alle donne viene da lontano. Nel 1967, in occasione della guerra dei sei giorni, i paracadutisti israeliani che liberarono il Muro occidentale si accorsero che le donne pregavano meno degli uomini e, quindi, potevano accontentarsi di uno spazio minore. Il rabbino ammette che quel provvedimento fu sbagliato. Quanto alle altre disposizioni, Rabinowitz taglia corto: non si può concedere gli stessi diritti a tutti.