Roberto Giardina, ItaliaOggi 23/10/2012, 23 ottobre 2012
CAROLYN DIMENTICATA DA ORNAGHI
Il ministro dei beni culturali, Lorenzo Ornaghi, come i suoi predecessori, si è guardato bene dal venire a Francoforte per la Buchmesse, la settimana scorsa. Si è limitato a inviare una lettera di circostanza. Aveva cose più importanti dei libri di cui preoccuparsi. Come, deduco, trovare qualcuno da nominare per dirigere il Maxxi, il Museo delle arti del XXI secolo, a Roma, un gioiello architettonico, costato 150 milioni di euro.
Ha scelto Giovanna Melandri, sua predecessora al ministero. Senza ironia, sarebbe come affidare una Ferrari da Formula Uno alla mia guida.
Per la verità, la signora fu l’ultima a scomodarsi fino a Francoforte in occasione della Fiera del libro, e merita una menzione d’onore. Se Ornaghi avesse seguito il suo esempio, forse avrebbe scoperto che c’era una disoccupata, ben più degna di governare il Maxxi. Anzi la più degna al mondo, e perfino italiana, almeno in parte. Carolyn Christov-Bakargiev, 55 anni a dicembre, ha curato l’ultima edizione di Documenta a Kassel, la più grande rassegna al mondo di arte contemporanea, che si tiene una volta ogni cinque anni. Ha stabilito il nuovo record di visitatori, oltre 300 mila, ma è un dato che conta fino a un certo punto. I critici, di solito mai contenti della rassegna, concordano sul fatto che sia stata la migliore edizione degli ultimi decenni. La rivista ArtReview ha appena scritto che Carolyn è la personalità più importante e più influente al mondo nel mondo dell’arte (la ripetizione è voluta). E, dopo Kassel, Carolyn è disoccupata. Come ha dichiarato il giorno di chiusura della rassegna, «non so che farò, ma di certo non vado in vacanza, non fare nulla per me è impossibile». Perché il ministro Ornaghi non l’ha chiamata?
Il padre dell’ultima «Signora di Kassel» è un medico bulgaro fuggito in Occidente. A Torino conobbe un’archeologa italiana, se ne andarono in Usa, nel New Jersey nel dicembre del ’57 nacque Carolyn, nel ’64 i genitori divorziarono. Lei rimase con la madre, prese la licenza liceale alla scuola francese di Washington, tornò in Italia, si laureò in storia dell’arte a Pisa, nel 2002 le affidarono il museo di arte contemporanea del Castello di Rivoli. Poi curò la Biennale di Sydney, che raggiunse il record di visitatori, infine nel 2008 la chiamata da Kassel. Documenta si tiene ogni cinque anni, invade l’intera città per cento giorni, da giugno a settembre. Il curatore è unico e può fare quello che vuole. Curiosa la procedura per diventarlo. I sei finalisti vengono invitati nella città dell’Assia, patria dei fratelli Grimm, scendono sotto falso nome in diversi alberghi, per evitare indiscrezioni. Carolyn fu costretta a non lasciare la sua stanza: la fiammeggiante capigliatura l’avrebbe tradita.
Sotto la sua guida il Maxxi sarebbe diventato il luogo più importante al mondo per l’arte contemporanea. La signora, ovviamente, parla un italiano perfetto, forse non ha il nostro passaporto, non so, ma questo era un particolare senza importanza per i tedeschi. Loro hanno la strana abitudine di scegliere i migliori: il Castello degli Hohenzollern a Berlino viene ricostruito dal veneto Franco Stella, il genovese Renzo Piano ha reinventato il cuore della metropoli nella Potsdamer Platz, Claudio Abbado dirigeva i Philarmoniker e sarebbe potuto restare a vita se avesse voluto, il siciliano Giuseppe Vita ha diretto la Schering, la più grande impresa di Berlino. Perché Ornaghi si è lasciato sfuggire l’opportunità di chiamare la migliore al mondo? La prescelta di ArtReview non pretende neanche una paga esorbitante. La signora Melandri è disposta a lavorare gratis, di solito lo fanno i dilettanti. Sarà venuta a Kassel quest’estate? Per chi è un esperto d’arte, come sostiene di essere, era un appuntamento immancabile.
Il ministro Ornaghi ha un’unica scusa accettabile. Lui forse preferisce le bionde alle rosse che, come si sa, hanno una minoranza di ammiratori (o di stregati), e in altri suscitano un’invincibile diffidenza. La chioma scarlatta di Carolyn incute paura? O la sua straordinaria esperienza?