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 2012  ottobre 23 Martedì calendario

SHOPPING COL TELEFONINO


Lunedì, ore 15. Pomeriggio di shopping nel cuore di Milano. Il portafoglio lo abbiamo lasciato a casa, ci basta il cellulare. Siamo stati arruolati nei «Tim-tester», un corpo speciale messo in piedi da Telecom con l’obiettivo di provare sul campo la nuova tecnologia «NFC», acronimo inglese che in pratica significa «compra tutto ciò che le tue finanze ti permettono attraverso losmartphone». Wow,per qualche ora siamo tra i mille fortunati. Radunati insieme ad atri colleghi davanti al negozio Tim della Galleria Vittorio Emanuele II, indossiamo l’attrezzatura messaci a disposizione dalla casa: un cellulare Samsung Galaxy mini2. Non è l’unico modello che incorpora la tecnologia «Near field communications». In circolazione ce ne sono già 500.000, di diverse marche e modelli e che fanno capo ai vari operatori. E tra poco il mercato ne sarà invaso. Il40% dei cellulari distribuiti da Tim da qui a Natale, per esempio, saranno a tecnologia NFC. Una parentesi per non fare confusione: la tecnologia 4G o Lte è un’altra cosa, riguarda la velocità di connessione. La NFC invece consente di avere memorizzati all’interno della Sim le carte di credito, il bancomat, PayPal, coupon aziendali, buoni sconto e, davvero, tanto altro. Per utilizzare il cellulare come un portafoglio c’è dunque bisogno di un telefonino che incorpora la tecnologia NFC e la sim abilitata. Tim, dice, sostituirà gratuitamente, su richiesta, quelle dei clienti. Chiusa parentesi. Lo shopping (quasi) selvaggio ha inizio. Ci muoviamo con passo deciso insieme al plotone di giornalisti verso Zara, il negozio di abbigliamento che si affaccia su piazza Duomo e che fa angolo con via Torino. Abbiamo a disposizione una carta prepagata da 15 euro e il tour deve proseguire in altri negozi. Teniamo il colpo in canna e il dito sul grilletto ma al momento di premerlo ci tiriamo indietro. Tutto però sembra funzionare alla perfezione. Si fa così: cellulare acceso, si apre l’appli - cazione TIM Wallet, si «tappa» sull’icona rossa e appare un menù: «Le mie carte», «I miei coupon», «Carta prepagata» e «Mappa ». È la configurazione base. Se si vuole pagare con la carta di credito si tappa su «Le mie carte». Dentro si trova anche la tessera dell’Atm: si avvicina il telefonino all’oblite - ratore di autobus e metrò e si passa. Da Zara un’operatore Tim ci mostra il funzionamento: compra un profumo, appoggia il cellulare sulla scatoletta che viene utilizzata per digitare il codice del bancomat e senza fare null’altro perfeziona l’ac - quisto. Ad oggi sono circa mille i negozi del capoluogo lombardo ad adottare questa tecnologia. Entro fine anno tutta Milano sarà tappezzata dal logo ideato per questa opzione: quattro semicerchi concentrici di color azzurro, uno incastonato nell’altro, appoggiati a un profilo, dello stesso colore, di uno smartphone. «Entro i primi sei mesi del 2013 il servizio sarà operativo in tutta Italia», dice Alfonso Mariconda, responsabile Sviluppo progetti di Telecom.Maaffinché questa tecnologia possa davvero prendere piede «è necessario che tutti gli operatori mobili la adottino». Questo per permettere la portabilità oltre del numero telefonico, anche del servizio NFC. Omnitel usa già questo sistemadi pagamento in altri Paesi, deve solo commercializzarla in Italia. In ogni caso tutti gli operatori hanno deciso di creare un tavolo di lavoro, aperto anche a quelli virtuali. Le premessepercambiare le abitudini degli italiani ci sono tutte. Lasciamo Zara, destinazione il Ferrari store in piazza Liberty. Nessuno ha precaricato sul cellulare l’American Express black con il credito illimitato; al momento è attivato il circuito Visa attraverso Intesa Sanpaolo. Nessuno quindi esce dal negozio a bordo di una rombante Ferrari, c’è però chi compra un modellino della «Rossa». Si va al Palazzo Reale; vicino alla biglietteria c’è un cartello con il logo della NFC, avviciniamo il cellulare, «bip bip», ci appare un link che tappiamo: ecco aprirsi sul telefono la storia del palazzo e la mappa.Un giorno ogni punto d’interesse turistico della città non avrà più segreti. Il giochino funziona anche con i cartelloni pubblicitari. Dietro il Duomo c’è un cartello della Ford con il nostro ormai familiare logo. «Bip bip» e internet ci mostra le meraviglie del modello pubblicizzato. Alla libreria Feltrinelli sotto il ristorante Autogrill, spariamo la nostra cartuccia. Prendiamo una Moleskine. Ci avviciniamo alla cassa, consegnamo il taccuino: «Sono 12 euro e 70. Se possiede la carta Feltrinelli ha uno sconto del 15%», ci dice la cassiera. L’avessimo avuta sarebbe apparsa nel nostro portafoglio virtuale ma non l’abbia - mo, paghiamo il prezzo pieno. Apriamo l’applicazione Tim Wallet, selezioniamo «Carta prepagata» e avviciniamo il cellulare sull’apposita scatoletta appoggiata sul bancone. Per maggior sicurezzaavremmo potuto attivare un codice Pin. Fatto. Ci allontaniamo con il nostro acquisto e lo scontrino. Aproposito di sicurezza.Ese ci rubassero il cellulare? Si chiama la Tim e si blocca la tessera Sim senza dover fare il giro delle banche (per chi ne ha più d’una). Secondo le statistiche, dice ancora Mariconda, ci accorgiamo di aver smarrito il portafoglio mediamente dopo 2 ore, il cellulare dopo 16 minuti. Il portafoglio elettronico oltre che comodo è pure più sicuro. Non c’è partita.