Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 14/10/2012, 14 ottobre 2012
MICHELANGELO E I DISEGNI PREPARATORI PER LA SISTINA
Il 31 ottobre 1512 papa Giulio II della Rovere organizzò un banchetto in Vaticano per l’ambasciatore di Parma. Dopo il banchetto li aspettava un evento atteso da almeno quattro anni, da quando Michelangelo aveva cominciato a dipingere la volta della Sistina. Adesso finalmente gli affreschi del maestro fiorentino stavano per essere svelati per intero. Michelangelo aveva lavorato in gran segreto, coprendo con un telone le impalcature e non permettendo a nessuno di salirvi. La prima metà della volta era stata scoperta un anno prima, il 15 agosto 1511, e a tutti era stato chiaro che l’artista aveva inventato una «nuova e maravigliosa maniera di dipingere», come raccontò Ascanio Condivi, allievo di Michelangelo e suo primo biografo. Lo aveva capito anche Raffaello, che a pochi metri di distanza aveva portato a termine la Stanza della Segnatura, in gara con il fiorentino. Michelangelo aveva trentatré anni, era tormentato e dipingeva corpi muscolosi e contorti ripresi in scorci audaci; Raffaello ne aveva venticinque, era bellissimo e raffigurava ancora scene di quattrocentesca soavità. Quel pomeriggio del 31 ottobre, il papa, i diciassette cardinali al seguito e tutti i romani che riuscirono a entrare, ebbero la precisa percezione che se Raffaello era il maestro della bellezza, Michelangelo aveva raggiunto il sublime.Da quel giorno sono passati esattamente cinquecento anni e il 31 ottobre prossimo, per ricordare l’evento, si inaugura la mostra «Michelangelo e la Cappella Sistina nei disegni della Casa Buonarroti», organizzata alla Camera dei deputati (Refettorio di Palazzo San Macuto) dall’Associazione Metamorfosi, che gestisce in esclusiva le opere conservate alla Casa Buonarroti di Firenze. La mostra sarà accompagnata da un convegno su Michelangelo al quale partecipano il presidente della Camera Gianfranco Fini, il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci e Pina Ragionieri, che dirige l’archivio fiorentino e ha curato l’esposizione. «Per rendere omaggio a uno dei momenti più alti della storia artistica italiana», come ci tiene ad annunciare Fini. Ma soprattutto, come sottolinea Pina Ragionieri, «per illustrare il modo in cui nasce il capolavoro che avrebbe spazzato via ogni passato, con quelle figure travolte da un progressivo aumento di drammaticità, l’impianto architettonico, le composizioni sempre più liberamente configurate, il rifiuto dell’uso dell’oro, che era uno degli estremi ricordi delle botteghe quattrocentesche».Arrivano dunque a Roma ventisei opere: tredici disegni di Michelangelo preparatori della Sistina e altrettante riproduzioni d’epoca. Ci sono gli studi di nudo per la volta e quelli per il Giudizio Universale, che l’artista iniziò a dipingere sulla parete dietro l’altare ventiquattro anni dopo, nel 1536. Quando fu inaugurato, il primo novembre del 1541, provocò enorme sconcerto e innumerevoli critiche, soprattutto a causa della folla di nudi. Perfino il Padreterno volava con le natiche al vento e gli angeli galleggiavano pesantemente nell’aria con corpi troppo carnali, privi addirittura di ali. Per capire il passaggio di Michelangelo dal disegno alla pittura, può essere utile, dopo aver visto i fogli in mostra, metterli a confronto con le immagini contenute nel libro «Michelangelo assoluto», appena pubblicato da Scripta Maneant, a cura di Alessandro Vezzosi e con saggi di studiosi come Carlo Pedretti, Claudio Strinati e Marina Mattei, che riproduce sontuosamente alcune scene della Sistina.Inoltre, il primo novembre in prima serata, andrà in onda la docu-fiction di un’ora sul Buonarroti prodotta da Metamorfosi con Sky, che inaugura il nuovo canale Sky Arte HD. «Volevamo accompagnare la mostra con un’opera televisiva di larga diffusione ma di assoluto rigore scientifico, basata su lettere e sonetti dell’artista», anticipa Pietro Folena, presidente di Metamorfosi. A interpretare Michelangelo da giovane sarà Massimo Odierna, mentre l’artista da anziano avrà il volto di Rutger Hauer. Un’altra produzione di cinque minuti, creata con immagini ad altissima definizione girate all’interno della Sistina, andrà in onda negli intervalli tra un programma e l’altro, sempre su Sky. I filmati accompagneranno anche le mostre sulla Sistina che Metamorfosi sta organizzando per il 2013 in alcune città degli Stati Uniti e nel museo nazionale di Tokyo.
Lauretta Colonnelli