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 2012  ottobre 22 Lunedì calendario

Tutti i trucchi anti autovelox dei furbetti - La striscia d’asfalto potrebbe scorrere veloce.Ma non si può pre­mere sull’acceleratore

Tutti i trucchi anti autovelox dei furbetti - La striscia d’asfalto potrebbe scorrere veloce.Ma non si può pre­mere sull’acceleratore. La via che si deve raggiungere magari è die­tro l’angolo, ma per arrivarci biso­gna fare il giro dell’oca; il centro è chiuso al traffico o per entrarci bi­sogna pagare. Per non parlare di limiti di velo­cità spesso tanto anacronistici da sembrare piazzati proprio per in­castrare gli sventurati che si trova­no a passare da quelle parti. Tele­camere, autovelox più o meno fis­si, tutor lungo le autostrade, intan­to, bastonano senza pietà. Per molti automobilisti una prigionia su quattroruote. La frustrazione dell’impotenza.Così ecco spunta­re l’italica furbizia. Come «frega­re » lo Stato vessatore? Come farla franca aggirando limiti e divieti? Giacomo Casanova, non fosse andato in gondola, sarebbe corso in soccorso dei furbetti della stra­da ripetendo davanti a un prefetto o a un giudice che «l’astuzia è un vizio, ma quando è one­sta non è altro se non saggez­za, cioè virtù». Dunque ecco « rivalutata » l’arte dell’in­ganno. La fantasia che ci rende fa­mosi nel mon­do applicata al raggiro. Basta osservare alcu­ne foto scattate dalla Polstrada genovese (e che pubblichiamo qua.....), per rendersene conto. TARGHETAROCCATE Non sono po­chi i corridori da au­tostrada bec­cati con targhe inesistenti ma fal­sificate alla perfezione. Identi­che nel supporto, nei caratteri e colori a quelle «originali». L’oc­chio elettronico filma tutto ma poi come rintracciare il proprie­tario della macchina? Ci sono poi sistemi più semplici, un po’ più artigianali, senz’altro meno costosi. Le targhe vengono alte­rate modificando la composizio­ne alfanumerica. Può bastare un pennarello indelebile per tra­sformare una «R» in «P» o una «F» in «E». Viceversa una sostan­za scolorante. Mentre un pezzet­to di nastro adesivo, appiccicato a dovere fa diventare «8» uno ze­ro. E qua c’è il rischio che un incol­pevole si veda recapitare un verba­le per un’infrazione da lui mai commessa. REFRATTARIEAIFLASH Le chiam­a­no targhe catarifrangenti: non ap­pena ven­gono illuminate dalla lu­ce la riflettono creando un effetto­abbaglio che rende illeggibile le generalità del mezzo. Ci sono ap­positi prodotti che permettono di «verniciarle» per creare l’effetto. ILGIOCHINODELFANGO Per la veri­tà, un po’desueto ma comunque efficace. Basta sporcare un po di targa con la mota per rendere di fatto illeggibile, almeno in parte, numeri e lettere. C’è poi, qual­che spericolato che avendo la tar­ga attaccata sul portellone lo apre per eludere le telecamere. Trucchetto cittadino per fregare gli occhi magici nelle entrate Ztl. CAMIONISTI STAKANOVISTI Le astuzie utilizzate dagli autotra­sportatori per guidare più di quanto previsto dal Codice della Strada sono in continua evoluzio­ne. La Polstrada di Sampierdare­na, di recente ne ha beccato uno partito da Napoli e diretto in Francia che aveva alterato il cro­notachigrafo- l’apparecchiatura che registra le ore di guida di mez­zi pesanti e autobus per control­lare che gli autisti non guidino per più di otto ore giornaliere­piazzando nel cruscotto un po­tente calamita. Risultato, come fosse un telecomando, bloccava la «macchinetta». Gli agenti si so­no insospettiti quando, analiz­zando le stampe del cronotachi­grafo, si sono accorti che i chilo­metri percorsi dal veicolo non corrispondevano con quanto re­gistrato. FALSE PATENTI C’è anche chi pur avendo quella vera, si procura una falsa patente. In caso di fermo potrà sempre provare a racconta­re che «no, non era lui quello fer­mato dal vigile... era un amico cui aveva prestato l’auto». Natural­mente senza ricordare chi fosse. TARGHE STRANIERE Ultimi ma non ultimi quelli che immatrico­lano l’auto con targa straniera pur vivendo in italia (ci sono agenzie specializzate all’uopo). La vettura risulta poi spesso pre­sa a noleggio. Uno stratagemma che, sfruttando una lacuna della normativa europea in materia di codice stradale, permette di scorrazzare impunemente. Infi­schiandosene, quindi, di Ztl, cor­sie riservate, divieti di sosta, tele­camere. Per incrociare la targa straniera con l’intestatario,le no­stre autorità devono infatti ri­chiedere le informazioni neces­sari­e al Paese di immatricolazio­ne della vettura in questione. Ma le banche dati estere, spesso, non sono accessibili. O quando forniscono i nominativi oramai il tempo è scaduto.