Massimo Restelli, il Giornale 20/10/2012, 20 ottobre 2012
Intesa, niente esuberi e filiali aperte la sera - Intesa Sanpaolo concede la grazia a 1.300 apprendisti e cancella la voce «esuberi»dal piano industriale, ma tutti gli addetti lavoreranno senza costi per la banca in media una settimana l’anno e 630 filiali rimarranno aperte fino alle otto di sera o al sabato
Intesa, niente esuberi e filiali aperte la sera - Intesa Sanpaolo concede la grazia a 1.300 apprendisti e cancella la voce «esuberi»dal piano industriale, ma tutti gli addetti lavoreranno senza costi per la banca in media una settimana l’anno e 630 filiali rimarranno aperte fino alle otto di sera o al sabato. L’accordo, raggiunto con i sindacati dopo aver più volte sfiorato lo sciopero e un ultimo strappo giovedì notte, permette a Ca’ de Sass di centrare la riduzione dei costi prevista dal capo azienda Enrico Cucchiani. Un impianto mai visto prima, inaugurato non per nulla da Intesa Sanpaolo con il direttore operativo Francesco Micheli, il banchiere alla guida della squadra dell’Abi che battaglia con i sindacati sui problemi dell’intero settore (il «Casl»).È probabile che il “modelloIntesa“sarà adottato anche dai concorrenti, tanto che - secondo quanto risulta al Giornale- le banche si sono già suddivise pro- quota la giacenza del Fondo per l’occupazione. Il meccanismo è questo: i dipendenti di Intesa lavoreranno 4 giorni l’anno senza alcun costo per la banca (i quadri 5 giorni, i dirigenti 6) perché riceveranno il 60% dello stipendio dal Fondo. Quest’ultimo oggi è capiente, ma è probabile che in prospettiva necessiterà di nuovi mezzi: a finanziarlo, del resto, sono direttamente lavoratori ( 0,125% del salario) e aziende di credito (0,375%). Intesa chiuderà poi 700-1.000 filiali e ricollocherà il personale in eccesso, complice il deciso prolungamento dell’orario allo sportello. Completano il pacchetto: straordinari bloccati, ferie obbligatorie ed ex festività non pagate. L’accordo è«positivo»e ha«anticipato gli auspici del governo», ha detto Cucchiani: quando era scoppiato il problema apprendisti era sceso in campo il ministro Fornero. È un «accordo innovativo nel segno di un Paese che sta cambiando», ha aggiunto Micheli, di cui i sindacati fanno sapere di «aver apprezzato l’operato professionale e corretto».