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 2012  ottobre 23 Martedì calendario

CON VICTORIA CABELLO INDIETRO NEGLIA ANNI 90

Domenica prossima inizierà «Cielo che gol» con Simona Ventura e Alessandro Bonan, il tentativo di Sky di riappropriarsi sul digitale terrestre della formula di «Quelli che il calcio», vecchio cavallo di battaglia di Simona. Vedremo, come dicono i telecronisti, se Cielo riuscirà a spostare l’inerzia della partita (ma non si dovrebbe dire la forza d’inerzia della partita?). Per intanto, dopo molto tempo, ho rivisto «Quelli che», giusto per rinfrescarmi le idee (Rai2, domenica, ore 13.45).
Mi sembrava di essere ripiombato nei primi anni Novanta, con una conduttrice, Victoria Cabello, alle prese con un’impresa superiore alle sue forze. Con il Trio Medusa che vorrebbe rifare la Gialappa. Con Massimo Caputi (ancora Massimo Caputi!). Con Marcello Cesena che ripropone i personaggi che faceva con la Gialappa. Con gli ospiti che seguono le partite, come nelle tv locali. Con Roberto Giacobbo, i capelli nero corvino, che finge di prendere in giro se stesso intervistando un proprietario di un castello dove agirebbe un fantasma. Con Corrado Tedeschi in giro per Milano a fare lo spiritoso (qui siamo negli anni Ottanta, senza alcuna redenzione interpretativa). A un certo punto arriva persino Marco Travaglio, ormai sempre presente in tv in veste di Madonna Pellegrina del giornalismo italiano, ben avviato alla gloriosa professione di «personaggio» tanto da sfoggiare un nuovo look, in promozione libraria e persino supponente nei confronti di Cabello. L’unica che si salva e andrebbe valorizzata con un programma un po’ più sostanzioso è Virginia Raffaele: la sua interpretazione di Nicole Minetti fa molto ridere ma è anche un crudele ritratto della nostra classe politica.
È molto probabile che Cielo strappi pochi telespettatori a Rai2 perché la tv si basa molto sull’abitudine, sulla ripetitività (di chi la fa e di chi la guarda), sul tran tran domenicale. Ma ciò non toglie che «Quelli che» sia ormai una trasmissione un po’ decotta.
Aldo Grasso