Luigi Grassia, la Stampa 23/10/2012, 23 ottobre 2012
QUEI CENTOMILA POSTI DI LAVORO CHE RESTANO SCOPERTI
Le parole di Elsa Fornero suonano infelici, ma il ministro voleva portare l’attenzione del pubblico su un paradosso che con la crisi non è venuto meno, anzi è diventato più eclatante: la disoccupazione cresce, soprattutto fra i giovani, eppure moltissimi posti di lavoro restano scoperti, e non si tratta sempre di occupazioni di serie B o di serie Z. Domanda: la situazione migliorerebbe se chi cerca lavoro fosse disposto ad accontentarsi (almeno all’inizio) di qualcosa che non corrisponde alle sue aspettative? È possibile, ma non è detto, perché potrebbe anche trattarsi di un problema di domanda e di offerta che non riescono a incontrarsi malgrado le buone intenzioni; inoltre La Stampa può testimoniare che ogni volta che il giornale si occupa di questo problema e pubblica numeri aggregati di posizioni di lavoro scoperte arriva un bombardamento di lettere e di e-mail di persone che si dicono più che pronte a occupare i posti scoperti, ma non sanno dove siano (e noi non riusciamo a dare una mano perché purtroppo maneggiamo solo dati statistici aggregati).
Comunque, il più recente rapporto sull’Italia che offre posti di lavoro che restano scoperti è di Unioncamere. Vi si legge che mancano all’appello 100 mila falegnami, fabbri, saldatori e cuochi, ma anche infermieri ed esperti di marketing, e persino commercialisti e ingegneri; tutte figure professionali di cui le aziende hanno bisogno ma che non riescono a trovare sul mercato.
In dettaglio, le Pmi hanno bisogno di 1530 operai addetti ai macchinari, 960 alle macchine movimento terra, 810 operai tessili e dell’abbigliamento, 3330 riparatori di impianti, 1820 fabbri, 7460 operai edili specializzati, 2460 saldatori e carpentieri, 1840 tecnici ingegneri, 1100 chimici e fisici, 880 tecnici matematici, 820 falegnami, 500 ingegneri. Le grandi imprese cercano invece 1380 ingegneri, 1840 manager gestionali, 1640 esperti di marketing, 1920 tra matematici e fisici, 1140 commercialisti e specialisti bancari, 1740 infermieri e paramedici, 1640 cuochi e addetti alla ristorazione, 880 autisti, 1310 montatori e riparatori impianti, 520 saldatori e 330 operai specializzati. Però, se poi si cerca di trovare anche uno solo di questi posti e di avere l’indirizzo e il numero di telefono o la e-mail dell’azienda, è difficilissimo cavare un ragno dal buco.