Marco Magrini, Il Sole 24 Ore 20/10/2012, 20 ottobre 2012
L’ERA MOBILE CAMBIA LE CARTE NELL’HI TECH
Ai ritmi attuali, in un trimestre si vendono nel mondo oltre 80 milioni di pc e quasi 25 milioni di tablet. Certo, fra luglio e settembre i primi sono calati dell’8% e i secondi sono saliti quasi del 20. Ma quel che fa la differenza sono gli oltre 400 milioni di smartphone acquistati ogni tre mesi dagli abitanti del pianeta. Basta questo calcolo, per testimoniare che il nostro mondo digitale è già compiutamente entrato nell’era post-pc o, se volete, nell’era mobile.
La novità è che, a confermarlo, ci sono i deludenti conti trimestrali annunciati da Google e Microsoft.
Al giorno d’oggi, piovono più operazioni di ricerca dai dispositivi mobili che non dai computer tradizionali, e per di più a un costo più basso: come risultato, il prezzo medio "per click" pagato a Google dagli inserzionisti è sceso del 15% in un anno, sacrificando la redditività netta del colosso dei bit.
Quanto a Microsoft, è vero che da inizio anno è cresciuta in Borsa del 14% (a fronte del -32% di Dell o peggio ancora del -43% di Hewlett Packard); così come è vero che l’ultimo trimestre le vendite hanno scontato le attese per il lancio di Windows 8, fissato per venerdì prossimo. Ma qui sta il punto. Se tutto andrà bene, l’azienda di Steve Ballmer consoliderà l’ormai trentennale dominio nel mondo dei pc, e riuscirà perlomeno a intaccare quello di Apple (iOs) e Google (Android) nei sistemi operativi mobili. Se così non fosse, allora le notizie che arrivano dall’ultima trimestrale farebbero rabbrividire: il fatturato della divisione Business è calato del 2%, quello della divisione Windows del 33.
Comunque, per la prova del nove basta attendere giovedì prossimo, quando Apple e Amazon – le due società che, con origini e strategie diverse, competono con maggiore successo nella sfera mobile – alzeranno il velo sui rispettivi trimestri. Le rivali più titolate in questa corsa globale per l’occupazione del territorio (quel che riuscì magistralmente a Bill Gates nell’era del pc) sono giustappunto Google e Microsoft. Ma se la prima deve ancora capitalizzare il successo di mercato del suo Android, è la seconda che si appresta a giocare la partita della vita.
Venerdì prossimo, l’azienda di Redmond mette sul mercato il nuovo Windows 8, in un inedito tentativo di occupare al tempo stesso il mercato desktop e quello mobile. Non solo: in contemporanea lancerà Surface, un tablet con un design e uno stile altrettanto inediti per Microsoft (da chi avranno imparato?). In altre parole, anche la Microsoft si mette a fare la Apple, nel tentativo di dotarsi di uno suo proprio «ecosistema» – software, hardware e contenuti – come peraltro Google e Amazon hanno già fatto. «Trovare la formula giusta per il mercato "mobile" – commenta Carolina Milanesi, analista di Gartner – è più difficile di quanto le stesse aziende pensassero».
Gli insuccessi borsistici di Nokia e Rim, il flop di Facebook e di Zynga, la ripresa della quotazione di eBay, lo scivolone di Google, la rivoluzione obbligata di Microsoft, la capitalizzazione monstre di Apple (che a 620 dollari è ben lontana dai massimi e vale "solo" 580 miliardi) sono tutte storie che raccontano il medesimo evento: la naturale evoluzione della tecnologia verso l’ubiquità. La partita – sul mercato dell’elettronica di consumo e quindi sul mercato azionario – è ancora tutta da giocare. Riserverà altre sorprese.