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 2012  ottobre 20 Sabato calendario

ORSI IN BILICO, IL GOVERNO STRINGE I TEMPI DELLA PARTITA

Si stringe il cerchio delle indagini e diventa più traballante la posizione di Giuseppe Orsi al vertice della Finmeccanica. Dopo l’arresto in Svizzera del mediatore Guido Ralph Haschke è probabile che il governo acceleri le decisioni. Fino a scegliere, pur nel rispetto del diritto di Orsi a difendersi dall’accusa di aver pagato tangenti, un nuovo manager per la guida del gruppo della difesa.
Orsi nei giorni scorsi ha chiesto in una lettera al premier Mario Monti un incontro per chiarire la sua posizione e si è detto disposto a rinunciare a una delle due cariche. È sia amministratore delegato sia presidente della società, caso unico di doppio incarico tra le grandi società italiane quotate in Borsa.
Il governo potrebbe decidere però un totale rinnovamento del vertice, se Monti troverà una soluzione adatta. «Cercano un nuovo Gubitosi», dice un navigato osservatore delle nomine pubbliche, riferendosi alla scelta per la Rai, che oggi alcuni ambienti governativi peraltro considerano poco felice. Il premier ne deve parlare con l’azionista pubblico del gruppo, il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli. Il quale ieri si è schermito a una domanda sul sostegno a Orsi: «Finmeccanica è una società e noi siamo azionisti. Non è una questione di appoggiare o no». C’è una vivace dialettica tra i ministri. Vogliono interloquire anche il titolare dello Sviluppo, Corrado Passera e quello della Difesa, Giampaolo Di Paola, che non hanno però deleghe formali su questa nomina.
Diverse candidature sono già sotto esame. È entrato tra i nomi papabili Andrea Mangoni, direttore generale di Telecom per il Sud America ed ex a.d. dell’Acea, si è dimesso nel marzo 2009 per contrasti con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Circola anche un altro nome Telecom, l’amministratore delegato Marco Patuano, benché fonti della società escludano che possa migrare a Finmeccanica. Tra le ipotesi una presidenza per l’economista industriale Gian Maria Gros-Pietro, oltre ad alcune candidature interne.
L’arresto di Haschke segna una svolta nelle indagini. L’italo-svizzero di 61 anni, mediatore e consulente dell’AgustaWestland, è considerato dai magistrati l’uomo chiave, insieme al socio Carlo Gerosa (66 anni) e all’inglese Michel Christian (51 anni), nel pagamento delle presunte tangenti per 51 milioni di euro per la commessa di 12 elicotteri Agusta in India per la quale Orsi è indagato (secondo la Procura di Napoli, 10 milioni sarebbero finiti alla Lega e in parte a Comunione e Liberazione per il sostegno alla promozione di Orsi dall’Agusta a Finmeccanica). Intercettato nei colloqui con Gerosa, Haschke parla tra l’altro di «51 milioni» e di soldi versati su conti esteri che transitano dalla Tunisia fino alle Mauritius.
Sono due le Procure che indagano sulle presunte tangenti Agusta. A Busto Arsizio, dove l’inchiesta è stata trasferita da Napoli il 24 luglio per competenza territoriale su richiesta di Orsi, che è residente in provincia di Varese, ci sono quattro indagati per corruzione internazionale: Orsi, il suo successore a capo dell’AgustaWestland Bruno Spagnolini, il collaboratore esterno ed ex dipendente Agusta Attilio Garavaglia, Luciano Fava, responsabile Alenia in India. Un filone dell’inchiesta è rimasto a Napoli, dove, secondo un’informativa dei carabinieri alla Procura resa nota otto giorni fa, ci sono 15 indagati: i quattro di Busto Arsizio, più i tre mediatori Haschke, Gerosa e Christian, tre indiani, il tunisino residente a Milano Hedi Kammoun (34 anni), Paolo Girasole già "direttore Finmeccanica in India" fino a marzo 2012, tre collaboratori o dirigenti molto vicini a Orsi: Renzo Lunardi, a.d. della Wass (produce siluri), l’avvocato Francesco Digennaro che era all’Agusta e ora in Finmeccanica, Massimo Pugnali ex Agusta da agosto 2011 responsabile area business development e strategie commerciali di Finmeccanica.