Roberto Tottoli, Corriere della Sera 22/10/2012, 22 ottobre 2012
ESPERTI DI DIALETTO E ARABISTI ITALIANI INSIEME PER RISOLVERE IL CASO YARA
Colpisce leggere che i magistrati inquirenti del delitto di Yara Gambirasio sono ancora alle prese con l’esatta traduzione di ciò che disse il marocchino Fikri, il primo dei sospettati. Interpreti marocchini, algerini e altri ancora avrebbero dato ben sei traduzioni diverse l’una dall’altra. Ora si prova con altri, come si legge, anche cercando esperti italiani dal mondo accademico. Possiamo solo immaginare lo strazio di una famiglia che ancora non conosce la verità davanti a queste notizie che si rincorrono e che non promettono nulla di buono.
Qualcosa però non torna. Si ricorre a marocchini, algerini e chissà, magari anche tunisini, come era stata definita in un primo momento la nazionalità di Fikri. Già qui non ci siamo: ogni nazione e persino regione araba possiede dialetti propri, con varietà non sempre riconoscibili e identificabili all’orecchio di un connazionale. Del resto, chi si sognerebbe di far tradurre un’intercettazione in calabrese a un friulano o viceversa? La soluzione parrebbe semplice, allora: si cerchi qualche parlante marocchino o un mediatore linguistico proveniente dai luoghi di origine di Fikri, e si consulti un esperto italiano di dialettologia araba. Un traduttore madrelingua che non conosce perfettamente l’italiano può causare quelle differenze di traduzione di cui abbiamo letto. L’esperto italiano non ha questo problema: magari ha meno certezze nella comprensione ma può confrontarsi con il madrelingua e appunto mediare la sua comprensione con la plausibilità di ciò che egli stesso ascolta.
In questa storia così tragica, questi dubbi e queste incapacità ricordano la superficialità dell’esercito americano che, all’indomani del licenziamento degli esperti di dialetto yemenita, non poté prevenire l’attentato all’incrociatore Cole. Era il 2000 e nel porto di Aden morirono 17 marinai. Questa volta il caso è diverso. La tragedia, purtroppo, è già accaduta, ma tutto questo deve servire per scrivere una parola finale: scagionare Mohamed Fikri o dare una speranza a una famiglia straziata dal dolore e che attende ancora la verità.
Roberto Tottoli