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 2012  ottobre 22 Lunedì calendario

MA NELLA HIT-PARADE DEL DESIDERIO LO SMARTPHONE HA SUPERATO L’AUTO


L’automobile è sempre un oggetto del desiderio per i giovani, anche se le nuove tecnologie l’hanno tolta negli ultimi anni dal gradino più alto del podio in questa speciale graduatoria dei sogni e le hanno fatto perdere una parte sensibile del suo appeal, La conferma arriva dal Rapporto Automotive 2012, un’inchiesta condotta dalla società di consulenza aziendale AlixPartners negli Stati Uniti. In America la domanda di automobili nel segmento di mercato che comprende i giovani nati a partire dagli anni Novanta risulta essere infatti in forte calo. Tra le cause principali ovviamente c’è la contrazione del mercato dovuta alla strutturale debolezza dell’economia, ma anche nuovi desiderata che vengono considerati decisamente più importanti dell’automobile in quella che viene chiamata generazione “N”, indifferente alla guida. Gli oggetti che hanno scalzato le macchine nelle preferenze dei giovani sono gli smartphone e tutti gli altri apparecchi che permettono di restare collegati alla rete, in particolare ai social network, in ogni luogo ed in ogni situazione. Le strade reali sembrano quindi avere ceduto il passo a quelle virtuali, in un fenomeno che negli Stati Uniti è già realtà e che sembra prossimo a diventarlo anche in Italia. Il nostro paese è infatti appena entrato nei primi dieci paesi al mondo per la diffusione di Internet e questa tendenza non dovrebbe allentarsi nei prossimi anni. Le riflessioni su questa situazione sono molteplici
a partire da quelle di Pierluigi Bonora, giornalista e presidente di Amoer (Associazione per una Mobilità Equa e Responsabi-le), che ha organizzato la manifestazione Missione Auto, dove è stata presentata ad inizio mese a Torino la ricerca di Alix Partners. «Se rapportiamo questi dati sull’aumento dei consumi digitali con il calo delle visite nelle concessionarie, l’aumento indiscriminato delle tasse sulle quattro ruote e dei costi per il suo mantenimento e con la tendenza ormai diffusa dei maggiorenni a prendere la patente ben oltre i diciotto anni — sottolinea Bonora — appare chiaro come anche in Italia per i giovani nati tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila l’auto non costituisca più una priorità e lo strumento ineludibile di mobilità e libertà individuale. L’esigenza di connessione simultanea e continua ha posto l’auto e la mobilità, più in generale, in secondo piano. Occorre quindi che la filiera corra subito ai ripari per evitare di trovarsi drammaticamente spiazzata, come è accaduto in altre occasioni e per altri motivi. Recentemente il capo della comunicazione di una casa automobilistica estera ha ipotizzato, ironicamente, che bisognerebbe inventare un tablet con le quattro ruote…». I cambi generazionali sono infatti considerati responsabili di una percentuale che arriva fino al 15% della diminuzione nella richiesta di automobili da parte dei giovani negli Stati Uniti. Circa il 13% di questo calo è attribuibile ad un minore uso dell’auto e circa un 2 % identificato nella tendenza a guidare sempre meno. Questa prospettiva sta diventando significativa anche in Italia come rivela uno studio fatto da Amoer: il 70% della popolazione è ormai connesso mentre oltre il 90% dei connessi usa i social network e questo fenomeno potrebbe influire a breve, come già sta avvenendo in America, sul mercato dell’auto. «E’ in atto un vero e proprio cambiamento culturale e valoriale. I segnali sono evidenti nei mercati in crisi, ma non mancano in quelli in crescita o con buone potenzialità di sviluppo » evidenzia Gabriele Bordon, coordinatore della task force Amoer, il quale che evidenzia come «per intercettare la “Generazione N” è necessario andarle incontro e condividere gli stessi percorsi, offrendo sul web una vera Agorà dell’Auto». E proprio il web potrebbe essere un importante ancora di salvataggio per il mercato dell’automobile, uno strumento utile per evitare la crisi e non un rivale a cui contrapporsi. La tendenza infatti è ormai evidente e difficilmente invertibile, come conferma il popolare sociologo Francesco Alberoni. «Ritengo sia finita l’era dell’automobile come oggetto del desiderio — spiega Alberoni — perché alle strade e alle autostrade del mondo si sono aggiunte le autostrade del web in cui ti sposti istantaneamente e incontri chiunque. L’automobile resta e continuerà ad essere lo strumento più pratico, più comodo, più divertente con cui ogni singolo individuo può spostarsi, quando vuole, con chi vuole, alla velocità che desidera, andando dove gli pare, raggiungendo luoghi dove nessun treno superveloce, nessun aereo o nessuna autostrada virtuale potrà scaricarlo. Questo mi sembra il punto di partenza per pensare al suo sviluppo futuro: il rapporto stretto dell’automobile con il nostro io e la sua infinita duttilità».